Avezzano. Ha rincorso e disarmato l’uomo che aveva tentato una rapina in un supermercato, permettendone l’arresto. Già era stato protagonista di un fatto simile nell’aprile 2019.
Un poliziotto in forza alla Penitenziaria ha deciso di trattenersi all’esterno del supermercato, dove aveva appena effettuato degli acquisti, perché aveva notato il comportamento sospetto di un cliente e, così, ha permesso l’arresto dell’uomo che aveva appena tentato una rapina.
Protagonista della vicenda che ha assunto caratteri davvero drammatici così come raccontato sulla pagina Facebook della polizia penitenziaria, è Gianni Allegritti, 49 anni, assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale dell’Aquila.
“Mentre ero all’interno del supermercato Coop di Avezzano ho notato un uomo lasciar cadere a terra una bottiglia di birra. Mi è sembrato un tentativo di distrarre l’attenzione del personale così, prima di andarmene, ho pensato di accertarmi che la situazione fosse tranquilla. Dalle vetrate ho visto lo stesso individuo puntare prima un coltello alla gola del cassiere e poi uscire di corsa forzando le porte automatiche”, ha raccontato lo stesso agente.
Allegritti non ha esitato un attimo e ha inseguito il ladro per circa 700 metri prima di raggiungerlo, disarmarlo e immobilizzarlo in attesa dell’arrivo dei poliziotti del Commissariato locale che lo hanno arrestato. L’assistente capo non è nuovo ad azioni del genere: nell’aprile del 2019 ha rincorso e fermato un ladro davanti un negozio di scarpe. In quella occasione fu chiesto per lui un encomio.
“Sono tanti gli appartenenti alla Polizia penitenziaria che hanno dato prova di coraggio e di senso del dovere anche al di fuori del servizi”, conclude, “per quel che mi riguarda sono già stato ricompensato dalle parole delle persone presenti all’accaduto. Nei filmati, che in seguito mi sono stati mostrati, ho visto il terrore negli occhi dei clienti mentre l’uomo puntava una lama di dieci centimetri alla gola del cassiere. Bisogna sempre ricordare che azioni di violenza come queste producono danni rilevanti anche sul piano emotivo e psicologico”.