Luco dei Marsi. Dopo il comunicato stampa della giunta De Rosa, in cui si plaudeva alle iniziative dei volontari che hanno ripulito dalle erbacce alcuni luoghi del paese, arriva la dura replica dell’opposizione Luco Futura, che guidata da Domenico Palma, ricorda come iniziative del genere non possano essere messe in atto su aree di interesse archeologico, se non autorizzate preventivamente dalla soprintendenza e che secondo quando riportato dal codice dei beni culturali e del paesaggio, debbano essere anche supervisionate da un archeologo. Ma la replica di Luco Futura non si ferma qui e oltre ad attaccare duramente l’amministrazione De Rosa per non aver avvisato la sovrintendenza della volontà di affidare la ripulitura dell’area archeologica ad alcuni volontari, sostiene che queste iniziative vengono autorizzate e lodate solo se messe in atto da persone politicamente vicine all’attuale giunta. Segue la nota completa della replica. “Continua a vele spiegate la corsa del PD Luco (che potremmo anche chiamare “meno voti della Lega”) verso la spaccatura del paese, con toni talmente sporchi di vecchia politica da sembrare grotteschi. Dopo aver disincentivato all’azione diverse associazioni che non hanno i pensieri di Lenin a statuto, il PD ha provveduto a costruire robusti muri di gomma atti a rimbalzare le richieste non gradite. Più di un cittadino ci ha raccontato di aver ricevuto un secco e prevenuto “non si può fare” con tanto di appello alle leggi e alla burocrazia. Poi avviene il miracolo! Il “non si può fare” si trasforma in elogio! Si, esatto! La Sindaca ha lodato, con timpani e cedre, l’operazione di pulizia degli scavi NON AUTORIZZATA ad opera di un gruppo di volontari. Ben venga la buona volontà tuttavia il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” specifica che ogni operazione sugli scavi deve essere AUTORIZZATA dalla sovrintendenza e deve esserci la presenza di un archeologo che supervisioni i lavori. Già un’altra associazione qualche anno addietro manifestò interesse nel pulire gli scavi, la sovrintendenza ci disse che ciò non si poteva fare per i motivi descritti nel D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004. L’Amministrazione Comunale fino a domenica non aveva nemmeno provveduto ad avvisare la sovrintendenza, dando libero accesso all’area degli scavi ai volontari. Spieghiamo quindi una cosa semplice, semplice al Bene Comune: il concetto di “non si può fare” è deciso da legge, non dal PD. La domanda ora è semplice, se a fare qualunque cosa di NON LEGALE fosse un gruppo di persone non armate di “falce e martello”, arriverebbe lo stesso il plauso dell’amministrazione oppure si tornerebbe al “non si può fare?”. Rieccoci a osservare la spaccatura del paese aumentare a dismisura. Guardando i vari accadimenti sorge spontaneo un dubbio: per l’Amministrazione Comunale è più importante Luco o il PD? La risposta purtroppo è agli occhi di tutti.”