Avezzano. Diciassettesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. Forse ti sorprenderà sapere che il nostro rapporto con il tempo rivela delle caratteristiche importanti della nostra personalità. Per esempio, le persone che arrivano sempre in anticipo sono in genere precise, ordinate e organizzate; ma la compulsione ad arrivare molto prima di un tempo stabilito, oltre che una buona abitudine, può essere anche segno d’ansia e di bisogno di tenere tutto sotto controllo.
Che dire invece dei ritardatari cronici, di quelli che non c’è un’occasione in cui si presentino in orario ad un appuntamento? Secondo gli psicologi, la tendenza ad arrivare in ritardo non dipenderebbe solo dalla disorganizzazione, ma anche da alcune motivazioni psicologiche inconsce.
- Atto inconscio di ribellione: chi arriva sempre in ritardo è spesso insofferente a obblighi, doveri e regole della società, che percepisce come decisioni di altri e non in sintonia con il proprio ritmo interiore. Il ritardatario cronico sente la puntualità, cioè l’essere in un certo posto ad una certa ora, come un obbligo e una limitazione alla sua libertà. In alcuni casi il ritardatario ha avuto dei genitori che lo controllavano parecchio, e, una volta cresciuto, per reazione, non vuole avere vincoli.
- Prendersi del tempo per se stessi: chi è spesso in ritardo ha magari una giornata piena di impegni a cui non può mancare e ha la sensazione inconscia di non essere padrone della propria vita e del proprio tempo. Il ritardo in questo caso è una forma inconscia di protesta, un tentativo di riprendersi, almeno parzialmente, quel tempo che gli impegni della giornata gli sottraggono.
- Desiderio di attirare l’attenzione degli altri: chi arriva in ritardo ad un’occasione importante, ha spesso gli occhi di tutti puntati su di sé. Inoltre, a livello inconscio, questo può essere un modo di mettere alla prova l’amore di amici e conoscenti. È un po’ come se si dicesse: “Vediamo un po’ se ci tengono a me! Se mi aspettano, allora sono importante per loro”.
- Procrastinazione ed evitamento: quando si ha uno stile di vita che si avverte come poco stimolante, pieno di doveri e di cose che non si ha voglia in realtà di fare (o eventi che temiamo), si può tendere ad arrivare in ritardo. Per esempio, si arriva in ritardo mostruoso a quella importante riunione di lavoro, quando in realtà vorrebbe non andarci affatto; oppure, non si arriva in orario a quell’appuntamento di chiarimento con il proprio partner perché in realtà lo si teme.
Ovviamente ci possono essere altre ragioni psicologiche per il ritardo cronico, legate magari alla storia personale di ciascuno: per questa ragione è importante, che chi non riesce mai ad essere puntuale faccia un po’ di introspezione psicologica.
Strategie per contrastare il ritardo.
L’abitudine di arrivare costantemente in ritardo si può contrastare, ma occorre una buona motivazione. Ecco alcuni suggerimenti pratici che possono aiutare a diventare più puntuale.
- Scrivi tutti gli inconvenienti che la cattiva abitudine di arrivare in ritardo ti ha causato e ti causa (amici infastiditi, litigate con fidanzati/e, appuntamenti saltati, esami universitari a cui non ti sei presentato, problemi sul lavoro).
- Il ritardo è una mancanza di rispetto verso gli altri, anche se molte volte, alla fine riesci sempre a cavartela. Prova a pensarci: tutte le volte che tu fai aspettare qualcuno, gli comunichi il messaggio che non hai molta considerazione di lui.
- Per una settimana cronometra quando tempo ci metti per svolgere le tue attività: prepararti al mattino, andare al lavoro o all’università. Questo ti darà più o meno un’idea realistica di quanto tempo, veramente, impieghi per fare le cose. In genere i ritardatari tendono a sottostimare il tempo che ci vuole per svolgere le loro attività. Calcola i tempi con calma, lasciandoti del tempo in più per eventuali imprevisti. Supponiamo, per esempio, che tu ci metta 30 minuti per prepararti al mattino prima di uscire di casa, per evitare ritardi, calcola invece 45 minuti.
- Prendi l’abitudine di andare a letto presto alla sera (almeno qualche sera alla settimana): la mattina riuscirai a svegliarti prima e non far tardi a lavoro. Inoltre, può essere utile preparare la sera prima di andare a dormire, i vestiti che indosserai il giorno dopo.
- Impara ad usare un’agenda e considera attentamente i tuoi impegni: molti ritardatari cronici hanno un’agenda che straripa di impegni e di cose da fare e anche se corrono da una parte all’altra, non riescono mai ad essere puntuali. Se questo è il tuo caso, cerca di eliminare qualche impegno.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica.