Avezzano. Quattordicesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio.
Affermare se stessi è una delle condizioni fondamentali per poter vivere la vita pienamente. Ma quanto è difficile a volte sapere dire di “no”? Per alcune persone risulta essere un passo davvero irraggiungibile, anche se questo può farli stare male di conseguenza; perché ogni volta che pronunciamo un “si”, anche quando vorremmo dire “no”, rinunciamo a una parte di noi stessi, alla nostra voce interiore.
Capita molto spesso che gli individui vivano nel tentativo di accontentare tutti, tanto da ignorare molto spesso i propri bisogni, arrivando a volte a dubitare addirittura di averne mai avuti. A lungo andare, questa rinuncia verso se stessi, può portare a un inaridimento della persona, a un abbassamento della propria autostima, a una negatività che ci priva di energia, annullando il nostro essere e inserendoci in un circolo vizioso da cui è molto difficile uscire.
L’affermazione di se’, invece, implica essere autentici e allinearsi ai propri bisogni, il che non vuol dire diventare egoisti o egoreferenziali ma prendere il coraggio a due mani e nel rispetto degli altri, assumersi la responsabilita’ delle proprie scelte e del proprio essere.
Ma come si fa ad affermare se stessi? La risposta è l’assertività; l’assertività descrive il comportamento attraverso il quale si affermano le proprie idee, senza prevaricare né essere prevaricati. Si esprime attraverso la capacità di utilizzare in ogni contesto relazionale, modalità di comunicazione adeguate e di esprimere i propri sentimenti in maniera chiara, diretta e onesta senza essere aggressivi e minacciosi verso l’altro.
Per questo è importante saper dire di “no” in maniera assertiva:
- Dire di no, quando risulta necessario per voi, vuol dire mettere dei paletti.
- Avere il coraggio di essere se stessi.
- Concedersi il diritto di comunicare i propri vissuti, dandosi la possibilità di esprimersi sempre in favore dei propri bisogni e mai contro.
- Mettere sullo stesso piano le proprie necessità e quelle degli altri.
- Darsi il giusto valore.
Il primo passo da compiere per imparare ad essere in accordo con la propria persona, dicendo anche di “no” quando risulta necessario per se stessi, è quello di imparare a identificare in quali situazioni vi annullate senza rendervene conto.
Gli ambiti che potreste prendere in considerazione sono: quello professionale, amicale, familiare e sociale; cercate di analizzare come vi comportate in ognuno di questi contesti e soffermarvi su quelli in cui credete di annullarvi maggiormente.
Dopo aver delineato gli ambiti, provate a individuare con quali persone nello specifico sentite di essere meno assertivi e al contrario molto compiacenti e con quali invece vi sentite più liberi e a vostro agio. Riportate alla mente cosa vi dite quando incontrate quelle persone, le parole da cui vi sentite bloccati.
Le frasi che avete individuato sono la base di partenza per migliorare la vostra assertività e sviluppare la capacità di dire il tanto difficoltoso “no”. Ricordiamoci che ognuno di noi ha una parte di responsabilità in ogni situazione e in ogni possibilità di cambiamento.
Quindi cosa fare quando stiamo cercando di dire “no”, ma abbiamo paura di farlo?
1. Rispetta te stesso e l’altro nella stessa misura: le domande da porsi sono “ho mantenuto il rispetto per me stesso e contemporaneamente per l’altra persona?”.
– Rispettare me stesso: essere meno passivo
- Esprimere i miei sentimenti
- Chiedere ciò di cui ho bisogno
- Affermare le mie scelte
- Difendere i miei diritti
– Rispettare l’altra persona: diventare meno aggressivo
- Non urlare
- Non dominare o intimidire fisicamente gli altri
- Non insultare o attaccare sul personale
- Non dire cose al puro scopo di ferire
- Non perdere il controllo della tua rabbia
2. Definisci il tuo scopo: prima di intervenire, chiarisciti bene cosa stai cercando di ottenere da quel confronto.
3. Scegli un contesto adeguato: cerca sempre di parlare in un momento e in un luogo che ti comunichino un senso di calma e di privacy.
4. Se possibile, trova un momento in cui l’altro è calmo: affronta un discorso quando pensi che l’altra persona possa essere il più possibile recettiva rispetto a quanto intendi comunicare.
5. Mantieni la calma: non perdere il controllo e non abbandonarti alla rabbia; se senti che ti stai agitando troppo, allontanati dalla situazione finché non ti senti pronto ad affrontarla con più lucidità.
6. Cerca di essere il più conciso e chiaro possibile: tanto più sarai breve e chiaro, quanto più il tuo messaggio risulterà efficace.
7. Parla dei tuoi sentimenti personali, non di “cose oggettivamente giuste”: evita la predica agli altri su ciò che è giusto o sbagliato o su come ci si dovrebbe comportare in certe circostanze (usa frasi che iniziano con “mi sento…”, “non mi piace quando…”, “questo tuo comportamento mi fa sentire…”).
8. Non metterti sulla difensiva: non giustificare le tue emozioni; non elencare tutte le ragioni a sostegno di ciò che dici. I tuoi sentimenti sono una giustificazione sufficiente.
9. Se l’altro protesta, rimani semplicemente sulla tua posizione: evita offese verso la persona ma persegui fedelmente il tuo scopo per rimanere in linea con te stesso.
10. Ricordati che tutti i “si” che pronunci controvoglia sono nocivi perché’ portano alla demotivazione, alla rabbia, alla tensione e alla perdita dell’autostima.
Infine chiedetevi quanto tempo passate ogni giorno a cercare di piacere agli altri, invece che a piacere e ad essere voi stessi.
Giulia D’ascanio, psicologa clinica