Avezzano. Decimo appuntamento con la rubrica Psicotime, in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio.
Quante volte ti sei chiesto “perché scelgo sempre la persona sbagliata?”. Spesso tendiamo ad avvicinarci a persone che non ci corrispondono con la stessa accuratezza con cui scartiamo inconsapevolmente chi potrebbe davvero renderci felice; questo non avviene solo a causa del fascino, dell’interesse o dell’attrazione.
C’è una spiegazione psicologica che ha radici ben più profonde: gli incontri che facciamo e le relazioni che instauriamo non sono mai casuali, ma avvengono per ragioni ben precise. Fin dai primi di anni di vita noi impariamo “cos’è una relazione” a seconda di come la viviamo in famiglia: i nostri genitori possono essere amorevoli, comprensivi o incoraggianti; al contrario potrebbero essere anche ansiosi, controllanti, umilianti e oppressivi.
Sulla base di ciò che abbiamo sperimentato nell’infanzia, sceglieremo il partner in età adulta attraverso due modalità: per somiglianza o per contrasto, rimanendo comunque sempre all’interno di un perimetro di relazione a noi conosciuto.
- Inconsciamente scegliamo ciò che è familiare: se dunque la casa era per noi un luogo di caos, è possibile che noi cerchiamo inconsciamente partner instabili, con i quali il rapporto sia drammatico e caotico. Se casa ha voluto dire solitudine, cercheremo probabilmente partner che non ci diano sufficiente affetto o attenzioni, così da farci sentire soli. Se poi la casa era associata a un’esperienza che incuteva paura allora è possibile che attiriamo persone che ci criticano continuamente, che minacciano di lasciarci o che ci rendono gelosi, così da farci vivere nel timore.• Un compito lasciato a metà: la scelta di una persona in età adulta è condizionata dal lavoro emozionale lasciato a metà durante l’infanzia. Ogni bambino ha due istinti o esigenze fondamentali: vuole sentirsi felice e amato, specialmente dai genitori e vuole vederli felici e amati. Se durante l’infanzia queste esigenze non sono soddisfatte, è come se qualcosa di importante fosse stata lasciata a metà: ci sentiamo incompleti e viviamo una sensazione di disagio. Il nostro inconscio cercherà di portare a termine il compito emotivo lasciato a metà, inducendoci a scegliere le persone che ci aiuteranno a ricreare le situazioni drammatiche della nostra infanzia. Ecco perché se non siete riusciti a ottenere da un genitore sufficiente amore o attenzione, forse anche i vostri partner non vi daranno l’amore che desiderate o vi faranno soffrire per conquistarlo (e tenterete di cambiare a tutti i costi la situazione); oppure, se in voi si nascondono veri sentimenti di collera nei confronti dei genitori, potreste attirare una persona che, diversamente da vostro padre o vostra madre, vi dia l’amore che desiderate, ma voi lo respingerete o lo farete soffrire per sfogare quella rabbia.
• State cercando di salvare la mamma o il papà? Esiste un altro modo per portare a termine inconsciamente ciò che abbiamo lasciato a metà durante l’infanzia. Se uno dei genitori non è stato felice o amato, potreste attirare un partner simile a quel genitore, anche se non è la persona adatta a voi, per amarlo, a differenza di quanto ha fatto il suo coniuge: attirate un partner simile a quel genitore per cercare di salvarlo e di renderlo felice. Oppure al contrario potrete scegliere una persona che vi coinvolga in una relazione simile a quella che esisteva trai vostri genitori, così da non essere più felice della mamma o del papà. Per esempio, donne che si innamorano di partner alcolisti perché tentano inconsciamente di salvare il padre che avevano visto per tutta l’infanzia soffrire a causa di questa dipendenza. Altro esempio tipico: uomini che si innamorano di donne vulnerabili e insicure perché, durante l’infanzia, hanno visto soffrire la mamma, abbandonata dal marito, non riprendersi più e non rifarsi più una vita.
• Bassa stima di sé: se da bambini vi è stato detto o avete comunque capito di non essere degni d’amore, è possibile che abbiate difficoltà ad attrarre l’amore. Da bambini noi crediamo alle parole che i nostri genitori ci dicono, perché li amiamo e perché essi sono le sole autorità che conosciamo. Se dunque i genitori ci dicono che noi non siamo abbastanza bravi, abbastanza intelligenti o abbastanza simpatici, una parte di noi ci crede e può avervi fatto concludere di non meritare l’amore. Una volta adulti, attirate nella vostra vita persone che non possono amarvi o che vi trattano male. Il grosso problema a proposito della scarsa stima di sé è che spesso non ci si rende conto di essere trattati male da chi abbiamo vicino. Coloro i quali hanno poca autostima in genere trovano delle scusanti per il partner o danno a se stessi la colpa del suo comportamento.
• Vi sentite troppo colpevoli per meritare di essere amati?: talvolta non è l’influenza dei genitori la causa della scarsa stima che abbiamo di noi stessi, ma piuttosto i sensi di colpa o di vergogna che abbiamo represso dentro di noi fin dall’ infanzia. Se c’è qualcosa che non abbiamo perdonato a noi stessi o ci sentiamo in qualche modo responsabili del dolore di un’altra persona, siamo portati a pensare che non siamo meritevoli d’amore.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica