Avezzano. Nono appuntamento con la rubrica Psicotime, in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio.
Se hai mai sofferto di ansia, probabilmente hai ben presente il controllo che essa può avere sulla tua vita. L’ansia è una condizione, di per sé naturale del nostro organismo, che ci avvisa di una potenziale minaccia per noi stessi e che ci prepara ad affrontarla. A volte, infatti, questa emozione è positiva e ci permette, con uno stato di allerta, di predisporci anche in modo efficace a superare ostacoli e a migliorare le nostre prestazioni in particolari situazioni (la cosiddetta “ansia positiva”).
Quando però la soglia d’ansia aumenta, può diventare invalidante sfociando in un vero e proprio disturbo. A quel punto, la persona che ne soffre può provare una preoccupazione eccessiva che la porta ad evitare o a fuggire numerose situazioni, anche nella vita di tutti i giorni. Oltre al disagio psicologico, c’è da considerare che l’ansia può manifestarsi con molteplici sintomi fisici quali insonnia, tachicardia, tremori, sudorazione elevata, affaticabilità, distraibilità, mal di stomaco e perdita o aumento dell’appetito.
È molto difficile riuscire a supportare queste persone e nonostante numerosi suggerimenti abbiano come obiettivo quello di aiutare i soggetti ansiosi, il più delle volte risultano controproducenti.
Di seguito, 7 commenti che bisognerebbe evitare di dire:
- “Non ingigantire le cose!”: tenete sempre a mente che quello che quello che voi considerate semplice, potrebbe non esserlo per qualcun altro. Mentre il vostro intento è quello di risultare ottimisti e propositivi rispetto a una situazione stressante, potreste comunicare all’altro che stiate sminuendo il suo problema.
• “Calmati!”: il problema debilitante dell’ansia, è proprio quello che non riesci a contenerla nonostante gli sforzi. Le vostre parole non devono essere il vostro metodo più efficace; offritevi piuttosto di fare un’attività positiva con una persona in stato ansioso. Questa risoluzione pratica potrebbe essere più adeguata ad alleviare i suoi sintomi.
• “Fallo e basta!”: quando una persona con ansia sta cercando di affrontare le sue paure, un messaggio troppo incisivo potrebbe farla sentire non supportata e la farete mettere sulla difensiva. Sono più idonee frasi come: “mi dispiace che tu stia così”, “immagino sia davvero terribile provare questa sensazione”.
• “Andrà tutto bene”: questa frase non sortirà molti effetti perché in quei momenti, nessuno vi crederà. Potreste essere incoraggianti senza usare frasi generiche che diano poco valore alla situazione. Accogliere la loro preoccupazione invece di combatterla potrebbe risultare più efficace.
• “Anche io sono stressato”: questa affermazione può banalizzare il sentimento dell’ansioso; inoltre rischiate di dare la sensazione che stiate pensando più a voi, piuttosto che ad ascoltare l’altro.
• “Prenditi un drink, ti farà distrarre”: anche se inizialmente sembra funzionare, in realtà l’alcool aumenta l’ansia e può condurre a un comportamento di abuso o a una dipendenza.
• “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”: è importante non prendere l’ansia altrui come qualcosa di personale. Inoltre, in quell’occasione potremmo portare il soggetto a sovraccaricarsi, non solo della propria ansia, ma anche della nostra.
Quando l’ansia sfocia in un disturbo, prendete sempre in considerazione l’eventualità di consultare un professionista.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica