Avezzano. Sessantunesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. L’arrivo del Covid-19, il lockdown e le continue restrizioni hanno stravolto completamente le nostre vite. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), mette in guardia rispetto al fatto che la salute mentale è sempre più a rischio, soprattutto fra i ragazzi, tra i quali sono esplosi fenomeni come l’autolesionismo, disturbi alimentari, l’auto reclusione, i tentativi di suicidio ma anche i disturbi legati all’ansia, alla depressione e all’abuso di sostanze.
Quali sono le possibili cause del malessere giovanile?
Uno dei fattori che ha inciso maggiormente sul peggioramento della salute mentale nei giovani è la perdita del punto di riferimento rappresentato dalla scuola. Separati dai compagni e senza la scuola in presenza a fare da ammortizzatore di stress, da una fonte di relazioni positive in un contesto educativo, i ragazzi spesso si sono ritrovati a trascorrere le ore a chattare, giocare ai videogames, ma anche solo a fissare il soffitto. Si sentono poco motivati, si lasciano andare, si impigriscono. In questo scenario di isolamento, pur di apparire e mantenere legami speciali i ragazzi sono arrivati ad accettare di trasgredire, sovraesponendosi per paura di restare soli e fuori dal gruppo. Ecco quindi come possono arrivare a compiere sfide dolorose o pericolose, come spesso sentiamo sui social.
Un altro fattore che ha compromesso per molti giovani il benessere psicologico in ambito scolastico è la didattica a distanza. Se da un lato offre innumerevoli vantaggi, dall’altro lato richiede funzioni cognitive diverse rispetto a quelle che normalmente si utilizzano in presenza. Il risultato di questo riadattamento del proprio modo di studiare e di partecipare alla lezione è per alcuni ragazzi un forte stress negativo che genera ansia da prestazione e i disturbi ad essa associati.
C’è da considerare, che in un momento delicato come l’adolescenza, le forti restrizioni pandemiche hanno castrato il desiderio di socialità e di libertà, tipico di questa tappa evolutiva; ciò ha suscitato nei ragazzi un forte senso di frustrazione e oppressione che, per essere eliminato, sfocia in comportamenti disfunzionali volti al sentirsi “liberi”: stiamo parlando dell’aumento di abuso di sostanze, atti vandalici e simili.
Anche il senso di incertezza e la paura su ciò che riserva il futuro hanno avuto un forte impatto sulla salute mentale dei giovani. Alcuni hanno incominciato a mettere in discussione il significato della loro istruzione e l’utilità nel portare effettivamente a un lavoro e a standard di vita migliori. Altri sono stati licenziati o hanno avuto un cambiamento del proprio ruolo lavorativo con conseguente perdita di fiducia nel futuro e assenza di progettualità che generano un senso di vuoto e sintomi associati alla depressione.
Quali sono i sintomi del malessere giovanile?
Sintomi di malessere psichico nei giovani sono problemi di sonno, ansia, irritabilità che in alcuni casi è sfociata in aggressività verso i genitori e se stessi (autolesionismo). L’autolesionismo è un segno di grave disagio emotivo e costituisce un forte fattore di rischio per il suicidio. Un altro fenomeno preoccupante è l’aumento dei casi di abuso di alcol e droghe. Se fino a poco tempo fa l’età in cui si iniziava a fare uso di sostanze era intorno ai 14 anni, oggi siamo sui 12.
I fenomeni di autolesionismo così come l’abuso di sostanze emergono come modalità disfunzionali per far fronte alla troppa ansia, per sentire sollievo dal dolore provato, per attirare l’attenzione degli adulti o per esprimere il proprio disagio. Sono forme di comunicazione per sé stessi e per gli altri. É importante saperli riconoscere e capirne il reale significato.
Cosa fare?
Per superare questo periodo in autonomia, è fondamentale evitare di mettersi in standby e chiudersi nella propria camera, ma darsi piccoli compiti nel corso della giornata, creando una nuova routine senza farsi schiacciare dal tempo, dall’ansia e dai bombardamenti del flusso continuo di notizie sulla pandemia. Non è infatti possibile controllare il numero dei dati del Governo sulla pandemia, ma possiamo evitare che le notizie sui numeri negativi ci mettano in crisi. Per i giovani, inoltre, è importante credere ottimisticamente ad un nuovo inizio.
L’onda lunga di questi disagi o disturbi nei ragazzi ci accompagnerà anche finita l’emergenza, per cui è importante agire, ascoltando se stessi, i propri bisogni e focalizzandoci su ciò che davvero può generare benessere individuale.
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica