Avezzano. Quarantaseiesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. Un detto orientale dice: “se vuoi drizzare una cosa, impara prima come storcerla di più”. Tante volte ci troviamo di fronte a problemi che non riusciamo a risolvere, conflitti familiari, lavorativi, di coppia e personali che ci generano sofferenza. Quante volte vi è capitato di litigare con il partner sempre per le stesse cose? Chi di voi non ha mai provato preoccupazione per una questione familiare o lavorativa che si ripeteva nel tempo e che vi ha fatto sentire bloccati? Quante volte vi siete detti: “faccio sempre gli stessi errori”, oppure “va sempre a finire così”? Giorno dopo giorno ci siamo ripromessi di non ricadere sempre nella stessa trappola, di evitare quel comportamento che ci porta sempre nella direzione sbagliata o a generare sempre gli stessi conflitti con le persone; eppure, ogni volta è la stessa storia: più ci impegniamo di risolvere quel problema in modo diverso, più ci ricadiamo. E questo non fa altro che caricarci di stress e frustrazione.
Implicitamente accade che, mettendo in atto sempre gli stessi comportamenti, o intraprendendo sempre una strada a seconda delle nostre modalità abitudinarie, non facciamo altro che perpetuare quello che in realtà vorremmo evitare.
Cosa fare allora?
Proviamo a peggiorare le cose! La posizione da assumere è proprio quella più controintuitiva, quella che ci porta a metterci nella prospettiva di individuare tutti i modi in cui potremo deliberatamente fallire. La domanda che dobbiamo porci è la seguente:
“Se io volessi volontariamente far peggiorare la situazione, invece che migliorarla, come potrei fare”?
E cominciamo ad elencare, punto per punto, tutto quello che potremmo fare o non fare, pensare o non pensare, per far andare le cose nella maniera peggiore, per rovinare tutto definitivamente. Dopo averci pensato per bene, andiamo a buttare su carta la nostra “lista nera”. Poi a fine giornata confrontiamo la nostra lista con i nostri comportamenti del giorno. Questa tecnica ci sarà utilissima per due ragioni:
- Potremo scoprire, con estremo stupore, che molti nostri comportamenti e atteggiamenti quotidiani rientrano a pieno titolo nella lista delle cose da non fare. Vale a dire che, spesso e volentieri, con le migliori intenzioni del mondo, non facciamo altro che peggiorare le cose e che spesso siamo noi gli artefici delle cose che non vanno.
- Inoltre accadrà che, focalizzandoci esattamente su quello che potremmo fare per peggiorare, avremo la strada spianata, come se avessimo fatto largo nella nostra testa e avessimo tracciato una riga nera su tutte le azioni e i pensieri controproducenti. Saremo portati a sviluppare un’avversione più o meno inconsapevole verso tutti i punti inseriti nella “bad list” e avremo più chiare le possibilità di azione che di solito facciamo fatica a mettere in atto, semplicemente perché non rientrano nel nostro modo più abitudinario di comportarci. (Se non so bene quello che devo fare, almeno so di preciso cosa NON devo fare)
Questa tecnica è utilizzata nel Problem Solving Strategico. Il suo funzionamento si fonda sulle logiche della contraddizione e del paradosso. Ma a volte i più grandi paradossi, possono illuminarci!
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica