Avezzano. Trentesimo appuntamento con Psicotime, la rubrica in collaborazione con la psicologa Giulia D’Ascanio. C’è sempre molta confusione quando si parla di paura e fobia; proviamo intanto a darne una definizione. La paura è un sentimento fisiologico che ci protegge da situazioni reali di pericolo; se non provassimo tale sentimento rischieremmo di comportarci in modo tale da mettere molto spesso a repentaglio la nostra vita. Come tale, la paura è un prodotto dell’evoluzione che nasce per aiutarci a riconoscere e scappare davanti a dei pericoli. Per questo è sempre accompagnata da sintomi psicosomatici, perché la mente prepara il corpo a reagire: per esempio il cuore batterà più forte per mandare sangue ai muscoli (che ci servono per scappare), la respirazione aumenterà per aumentare la quantità di ossigeno immessa nel corpo, la pelle “impallidisce” perché il sangue qui presente possa arrivare ai muscoli, mentre altri organi interni entrano in stand-by per non rubare energia necessaria alla “fuga”. Tutti i sensi al contempo aumentano la loro vigilanza sul territorio per essere pronti ad agire in qualsiasi momento.
L’ansia invece si verifica davanti a un evento che non è spaventoso o pericoloso in sé, ma gli effetti che provoca sul nostro corpo sono gli stessi che genera la paura davanti a un pericolo reale. La fobia deriva appunto dall’ansia, ed è spesso generata solo dal pensiero della situazione. Se nella paura il pericolo è reale e presente, nell’ansia e nella fobia il pericolo è ipotetico ed è percepito a livelli molto alti di esagerazione. È la nostra mente che lo crea e non la situazione in sé. L’ansia e la fobia sono però, due disturbi differenti anche se presentano alcune caratteristiche similari. Per semplificare: l’ansia (intesa come disturbo), è la sensazione di esasperato disagio, di preoccupazione ed apprensione per situazioni generiche su cui vengono fatte fantasie negative, mentre la fobia è una paura irrazionale che un individuo sente di fonte a situazioni o oggetti specifici.
Vediamo quali sono le fobie più comuni:
- L’agorafobia è la paura degli spazi aperti; essa deriva dal timore di trovarsi in una situazione in cui non si può scappare e dove si non può ricevere soccorso. Solitamente, l’agorafobia si presenta con attacchi di panico, tachicardia e difficoltà a respirare.
- La glossofobia è la paura di parlare in pubblico che si può presentare sia nel momento in cui si è costretti a fare un discorso di fronte a molte persone ma anche al solo pensiero di doverlo fare. Si manifesta con attacchi di panico, nausea e altri sintomi fisici (bocca secca, sudorazione, tachicardia).
- L’aerofobia è la paura di volare in aereo. Si tratta di un timore difficile da controllare e che può costringere molte persone a fare a meno dell’aereo per i propri spostamenti. Si presenta attraverso crisi di ansia e può essere legata anche alla paura di stare in spazi troppo piccoli.
- Panico e ansia sono fra i sintomi più tipici della claustrofobia, ossia la paura degli spazi chiusi come ascensori, aerei o stanze molto piccole. Questo tipo di spazi crea, per chi soffre di tale fobia, una sensazione di accerchiamento e di privazione di libertà e aria nel soggetto che potrebbe portare a malessere e attacco di panico.
- La fobia sociale si manifesta durante alcune situazioni sociali ed è la paura di essere giudicato o osservato da altre persone per timore di potersi trovare in una situazione imbarazzante.
- L’acrofobia è la paura dell’altezza; si presenta con sintomi psico-fisici, ad esempio, tremori, sudorazione, attacchi di panico o ansia anticipatoria, che sono legati al timore di cadere dall’alto e di morire.
- L’emofobia è la paura del sangue. È Una fobia abbastanza comune che provoca una repulsione nei confronti di questa sostanza ma anche di altri strumenti o luoghi come le siringhe o gli ospedali.
Di seguito vengono solo citate altre, tra le più curiose fobie:
- Ofidiofobia: paura dei serpenti
- Emetofobia: paura di vomitare
- Aracnofobia: paura dei ragni
- Ceraunofobia: paura di alcuni fenomeni naturali (tuoni, fulmini…)
- Tanatofobia: paura della morte
- Misofobia: paura dei germi e dello sporco
- Filofobia: paura di amare
- Cinofobia: paura dei cani
- Acluofobia: paura del buio
Tutte le fobie portano all’evitamento di ogni situazione che potrebbe esporre all’oggetto pauroso e a una esasperata richiesta di aiuto; entrambe queste reazioni sono molto limitanti ed alimentano, anziché attenuare, la fobia stessa.
Giulia D’Ascanio, Psicologa Clinica