Avezzano. Terzo appuntamento della rubrica #Psicotime, in collaborazione con la psicologa clinica Giulia D’Ascanio. Partiamo subito da un presupposto: l’approccio a smartphone, tablet, televisione e computer non è di per sé dannoso per il bambino, purché questi dispositivi vengano utilizzati con criterio e in maniera produttiva.
In questo periodo di emergenza sanitaria, sono più frequenti i comportamenti di abuso che possono risultare disfunzionali per lo sviluppo psicologico del bambino. Alla base dell’uso eccessivo degli schermi ci sono molti aspetti che andrebbero considerati, i più importanti dei quali possono dipendere da paure o preoccupazioni che il bambino non riesce ad esprimere o a gestire; concentrarsi sugli schermi rende possibile un distacco dalla realtà che abbassa notevolmente i livelli di ansia o di frustrazione che il minore vive.
Vediamo anzitutto quali sono i sintomi e i rischi che dovrebbero allarmare un genitore, i cosiddetti campanelli d’allarme:
- Il bambino dedica moltissimo tempo all’uso di smartphone, tv o tablet ( e lo dedicherebbero se non gli fosse impedito) e sembra incapace di staccarsi dagli schermi.
- Trascura altre attività (compresi gli impegni scolastici) e mostra una caduta nel rendimento didattico.
- Mostra un ritiro dalle attività sociali: quando può scegliere preferisce i videogiochi o la tv piuttosto che passare del tempo con gli amici.
- Gioca di nascosto e si sente palesemente più tranquillo solo quando utilizza dispositivi tecnologici.
- Tende ad essere apatico o irascibile quando non può utilizzarli o quando gli si impedisce di farlo.
- Altera le proprie abitudini: alimentazione, igiene personale, sonno.
- C’è il rischio che assuma comportamenti pericolosi o impulsivi, influenzato da video virali o intraprendendo conversazioni in chat con persone sconosciute.
Ma i genitori come possono prevenire o ridurre i pericoli?
- Spiegare al bambino i rischi a cui può andare incontro con l’uso di dispositivi tecnologici ed educarlo a un uso consapevole.
- Monitorare le applicazioni che utilizza e a cui può accedere, attivando il sistema di “parent control” e controllare i contenuti dei dispositivi (in bambini più piccoli!).
- Creare alternative che non contemplino l’utilizzo di schermi (pianifica più uscite all’aria aperta o con gli amici, lascia che si dedichi a uno sport).
- Decidere insieme a lui i momenti da poter dedicare all’utilizzo di smartphone, tablet o tv (si possono usare cronometri, timer o una tabella scritta da dover rispettare).
- L’accesso ai dispositivi deve essere una ricompensa: dopo aver svolto i compiti o dopo aver adempiuto a piccoli servizi domestici.
- Il telefono non si usa quando si è a tavola, prima di andare a dormire o mentre si fanno i compiti.
- Migliorare la qualità del tempo trascorso con il proprio figlio e soprattutto migliorare il dialogo: indagate le preoccupazioni che possono nascondersi dietro un comportamento di abuso.
Ma soprattutto: mettete in atto ciò che dite!
Si ricorda sempre che se non si riesce a far fronte al problema, ci si può rivolgere al uno specialista!
Giulia D’Ascanio, psicologa clinica.