Oricola. Si è tenuta stamane presso la sede del Consiglio Provinciale una riunione della Commissione Lavoro e Sviluppo Socio Economico a seguito degli oltre 300 esuberi dichiarati dalla Coca Cola HBC Italia S.p.A., di cui ben 35 individuati presso lo stabilimento produttivo di Oricola. L’incontro, fortemente voluto dall’assessore al lavoro, Claudio Tonelli, dal presidente della Commissione consiliare lavoro, Fernando Caparso, dal Consigliere di minoranza Lorenzo Berardinetti, ha visto la presenza delle Organizzazioni Sindacali di Categoria e delle RSU di stabilimento, le quali hanno approfondito la situazione aziendale evidenziando come i tagli annunciati dalla società siano riconducibili non tanto alla crisi economica in atto ed alla sfavorevole congiuntura, quanto ad una politica e ad una logica industriale finalizzata alla dismissione del sito produttivo ed alla delocalizzazione delle attività verso siti industriali maggiormente redditizi ove indirizzare i futuri investimenti. A seguito dell’intesa raggiunta all’unanimità tra i Consiglieri intervenuti, la Commissione Lavoro e Sviluppo Socio Economico intende presentare un Ordine del Giorno al prossimo Consiglio Provinciale al fine di sollecitare l’intervento della Regione Abruzzo presso il Governo, in una logica di cooperazione tra tutti i livelli istituzionali. “In ragione di ciò – ha affermato l’Assessore alle Politiche del Lavoro, Claudio Tonelli – intendo avviare nel più breve tempo possibile un confronto con la proprietà, auspicando un ripensamento delle strategie di impresa e la valorizzazione del sito di Oricola; considerando che il nostro territorio – prosegue l’Assessore – vive un impoverimento che nel corso degli anni ha visto l’abbandono di colossi industriali. E’ necessario che la politica si ponga quale garante dei diritti costituzionalmente riconosciuti ed intervenga, nel rispetto della libertà d’impresa e dei principi posti a fondamento del sistema economico, a riequilibrare e contenere le politiche di depauperamento, poste in essere dalle multinazionali alle quali da troppo tempo siamo abituati”.