Avezzano. E stato siglato il protocollo d’intesa tra il Parco Naturale Regionale Sirente Velino e l’Istituto d’istruzione Superiore A. Serpieri di Avezzano per la realizzazione di diverse iniziative in campo ambientale con
la partecipazione attiva degli studenti.
Con la presenza della Dirigente scolastica Cristina di Sabatino, del Presidente del Parco Francesco D’Amore, del Vicepresidente Gianfranco Tedeschi, nonché dei Professori dell’Istituto e del Direttore dell’Ente, venerdì 25 marzo 2022, si è dato avvio alla collaborazione tra il Parco Regionale Sirente Velino e l’Istituto Serpieri di Avezzano con la
firma del Protocollo d’Intesa.
Gli obiettivi che l’accordo si prefigge, nell’ambito dell’offerta formativa, sono la realizzazione di attività interdisciplinari che concorrano allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali tra gli studenti e la società civile stimolando la capacità di iniziativa e la risoluzione di problematiche reali.
Dal punto di vista dell’Ente Parco e della nuova visione di Parco aperto ed inclusivo, vi è la possibilità di trasferire le conoscenze acquisite mediante un percorso di educazione ambientale on job rivolto alle nuove generazioni che mira alle finalità della Agenda 2030 riveste.
Il protocollo prevede un programma articolato di azioni che sinteticamente si traducono nell’applicazione di tecniche di rinnovazione per riproduzione da seme e per micropropagazione dei tessuti meristematici delle gemme, la produzione e quindi la diffusione di piantine di betulla verrucosa derivate da materiale genetico di origine autoctona degli ecotipi di betula pendula presenti nell’area protetta del Parco Regionale Sirente-Velino.
“La collaborazione con il Parco mira ad accrescere la formazione dei nostri studenti su tematiche perfettamente aderenti al curricolo di studi dell’Istituto Tecnico e Professionale Agrario”, afferma la Dirigente scolastica Di Sabatino. “Il diplomato, infatti, deve possedere le competenze per la corretta gestione delle risorse forestali e montane, competenze oggi essenziali per l’importanza che la tutela del patrimonio arboreo riveste nel contrasto al
cambiamento climatico e nella protezione della biodiversità. Inoltre, il percorso pianificato in sinergia con il Parco valorizza la base altamente scientifica che caratterizza gli studi agrari e il bagaglio culturale di coloro che saranno i futuri professionisti del settore. Sono certa che i nostri studenti, mediante questo progetto, acquisiranno competenze spendibili nel loro futuro lavorativo, in una regione in cui circa il 37% della superficie territoriale è costituito
da aree protette”.
“Nel comprensorio territoriale del Parco Regionale Sirente-Velino”, ricorda il Presidente D’Amore, “sono presenti alcune stazioni ecologiche dove si rinvengono nuclei di betulla verrucosa (Betula pendula), in particolare nel versante settentrionale della catena del Monte Sirente nel Comune di Secinaro, nelle faggete dei Piani di Pezza nel Comune di Rocca di Mezzo, nel versante settentrionale del Monte Magnola nel Comune di Ovindoli e nella Val di Teve nel Comune di Magliano de’ Marsi. Si tratta di relitti glaciali ampiamente distribuiti sull’appennino durante le glaciazioni e, in seguito alle mutate condizioni di temperatura e al ritiro dei ghiacciai (periodo interglaciale) hanno subito una consistente riduzione dell’areale. Con questo progetto ci proponiamo di produrre piantine in vaso da
diffondere in aree idonee del territorio della Regione Abruzzo e di diffondere la cultura relative alla scelta di specie vegetali di origine autoctona da impiantare nei parchi urbani e nei giardini privati”.
“Con il Protocollo”, racconta il Vicepresidente del Parco Gianfranco Tedeschi, “abbiamo creato un’occasione di incontro tra il mondo scolastico e l’istituzione Parco, che permetterà ai ragazzi di conoscere altri aspetti della vita reale e delle problematiche ambientali – così cogenti e attuali in questo momento storico. Sono sicuro che il progetto avrà successo e sarà solo l’inizio di un percorso collaborativo tra l’Istituto Serpieri e il Parco Regionale per
puntare ad azioni di più largo respiro e portanza e che generanno anche nel Parco rinnovata energia e motivazione”.