Avezzano. Le manifestazioni degli agricoltori in atto sono state innescate dalla decisione tedesca di azzerare gli incentivi al gasolio, una miccia che ha fatto esplodere il malessere degli agricoltori europei ed Italiani. È un malessere che viene da lontano e che è cresciuto nel tempo.
Lo spirito rivoluzionario che si sta manifestando, come sempre accade in questi casi, tiene legato le rivendicazioni ed i risentimenti di un mondo complesso, governato da una politica debole succube delle esigenze elettorali del momento che segue un’opinione pubblica fortemente ideologizzata e condizionata dalla dittatura dei migliori comunicatori che hanno intrapreso una deriva ambientalista fatta di divieti, pauperismi, ostacoli alla produzione e che addebitano al settore il principale responsabile dei cambiamenti climatici e dei disastri ambientali.
“noi siamo con gli agricoltori che manifestano, abbiamo incoraggiato i nostri giovani a fare altrettanto, non sono i Presidenti o i Direttori della nostra Organizzazione gli ostacoli alle rivendicazioni che sono sacrosante” informa Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura Abruzzo“per questo abbiamo apprezzato le lucide parole di solidarietà del Sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio.
Non sono parole di circostanza, ma di un abitante di questo territorio dove i contadini hanno lottato per la terra e, divenuti imprenditori, hanno fatto dell’agricoltura il motore economico della Marsica”. Prosegue Lobene “Alla prossima Assemblea nazionale che terremo a Bruxelles il 26 febbraio le nostre proposte di modifica degli orientamenti comunitari saranno rafforzate da queste manifestazioni.Faremo presente quello che abbiamo sempre denunciato che l’agricoltura italiana non può subire attacchi ingiustificati da chi non rispetta le regole che a noi sono state imposte da una burocrazia ottusa, impazzita che vive di carte e di regole e che non ci lascia produrre”. Conclude Lobene.
Confagricoltura L’Aquila ricorda che l’accordo sull’ultima riforma della PAC, raggiunto nel giugno 2021, suscitò commenti generalmente positivi da parte degli addetti ai lavori. Solo Confagricoltura sollevò nell’occasione una serie di riserve. “Le imprese agricole sono chiamate ad aumentare gli impegni in materia di sostenibilità ambientale, ma a fronte di minori risorse finanziarie”, dichiarò nell’occasione il presidente Giansanti. E non è stato centrato l’obiettivo della semplificazione amministrativa da tutti auspicato”. Sul “Green Deal” la Commissione europea in carica ha sempre manifestato un atteggiamento ideologico negativo nei confronti dell’impatto ambientale dell’agricoltura e, in particolare, della zootecnia. Nel tempo che resta a disposizione prima della conclusione della legislatura europea, occorre puntare a bloccare l’entrata in vigore delle intese raggiunte sul ripristino della natura e sulla revisione della direttiva relativa alle emissioni industriali. Poi, dopo le elezioni di giugno al Parlamento europeo e l’insediamento della nuova Commissione, i testi potranno essere rivisti e aggiornati per far coesistere, grazie alle innovazioni tecnologiche, la sostenibilità ambientale con quella economica.
La sicurezza alimentare dell’Unione dipende dai livelli di efficienza e competitività delle imprese. E dal reddito che gli agricoltori riescono ad ottenere dal proprio lavoro.