Avezzano. Percepiva da quattro escort l’affitto della casa d’appuntamenti. Per tale motivo un avezzanese è stato rinviato a giudizio con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Dovrà presentarsi davanti al tribunale dell’Aquila Roberto Mandarini, 54 anni, residente ad Avezzano ma originario del Reatino.
L’udienza preliminare di ieri mattina ha visto il gup accogliere la richiesta del pubblico ministero Antonietta Picardi.
Secondo l’accusa della Procura, il marsicano traeva un vantaggio economico poiché percepiva ogni dieci giorni 250 euro dalle quattro prostitute. Sempre secondo l’accusa, l’imputato non poteva non sapere quello che avveniva in casa e questo perché le ragazze comparivano sulle bacheche-incontro di giornali e siti internet specializzati.
I numeri di telefono delle ragazze, tre dominicane e una boliviana, erano riportati in maniera chiara, utilizzati secondo gli inquirenti per prendere accordi al fine di fornire le prestazioni sessuali. Carolina, Alexandra, Irma e Loresley erano i nomi che comparivano sotto alle offerte di prestazioni sessuali attraverso annunci su bacheche d’incontri. Tutto ciò in una casa subaffittata da un marsicano. Uomo che è finito sotto processo con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. L’alloggio si trovava nella zona di Cese di Preturo all’Aquila.
L’attività di prostituzione era venuta alla luce dopo la denuncia di alcuni residenti della zona. Il viavai di avvenenti ragazze alte e bionde aveva infatti cominciato a infastidire alcuni inquilini dei palazzi della zona, stanchi dell’arrivo continuo di clienti a tutte le ore del giorno e della notte. Le quattro donne, infatti, ricevevano uomini sempre diversi, provenienti prevalentemente dall’Aquila e dalla Marsica. Per tale motivo qualcuno dei residenti, nella zona di Cese di Preturo, ha segnalato l’anomalia ai carabinieri. Sul caso era quindi scattata un’indagine e l’uomo, affittuario della casa, era finito sotto processo.
Sul caso è stato ora chiesto il rito abbreviato condizionato e l’udienza si è tenuta ieri mattina davanti al giudice del tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella. Un’udienza condizionata alle prove documentali e alle testimonianze. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Emilio Amiconi, ribadisce l’estraneità del suo assistito riguardo a quello che avveniva nell’abitazione che era stata subaffittata.