Andrà avanti fino a domenica la prima edizione del “Festival Dei Giovani dell’Appennino”, un’iniziativa all’insegna della ricerca di tradizioni e valori comuni, che ha voluto portare alla luce le diverse potenzialità dei vari paesi, rivitalizzandoli e offrendo loro nuove prospettive di crescita e che ha messo al centro del proprio successo la figura dei giovani.
“Ieri a Forme si è parlato di Appennino con grande semplicità, grazie ad un pubblico attento che ha arricchito la chiacchierata. Quando si ha davanti un gruppo di persone completamente proiettato alle tematiche trattate, ti senti addosso l’energia di una conferenza infinita”, ha scritto sul proprio profilo social Filiberto Ciaglia, consigliere comunale e ideatore dell’iniziativa.” Ho cercato di illustrare l’Abruzzo interno da un punto di vista trasversale, toccando quelle prospettive multidisciplinari che reputo fondamentali per iniziare a ripensare i luoghi e, in futuro, essere in grado di orientarne la storia attraverso una valorizzazione consapevole. Il progetto I borghi d’Abruzzo ha questa specifica finalità. E il Festival dei giovani dell’Appennino di Collarmele”, sottolinea Ciaglia,” è nato per mettere insieme tutte le piccole rivoluzioni territoriali in corso, per confrontarsi sulla storia dei luoghi e su come connetterli per esaltare coralmente le potenzialità territoriali congenite, sfruttando l’innovazione tecnologica. Il grande dibattito istituzionale sulle aree interne, relegato ai tavoli tecnici, alle accademie e ad altre sedi ove talvolta l’esito delle discussioni è la dispersione degli slanci manifestati ai quattro venti, deve far visita all’altrettanto grande dibattito sull’Appennino che stiamo forgiando dal basso noi che abitiamo la montagna da residenti “provvisori”, da migranti intermittenti”.