Avezzano. Scoppia la lite al pronto soccorso di Avezzano e un uomo aggredisce due pazienti e dei suoi familiari. Nel frattempo la sala d’attesa era piena di gente e il personale oberato di lavoro doveva far fronte anche a interventi in codici rosso. Il servizio di vigilanza non era in sede perché il contratto prevede l’attivazione alle 18, fino alle 6. Sono dovuti intervenire anche i sanitari del sevizio e alla fine l’aggressore è stato sedato e sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.
Il pronto soccorso di Avezzano è uno dei più affollati della regione insieme a quello dell’ospedale di Pescara e quindi la situazione è sempre più difficile.
Spesso ci sono 50 o 60 pazienti contemporaneamente, gli arrivi sono continui e i tempi di attesa di conseguenza lunghissimi.
A causa del numero impressionante di utenti, i tempi di attesa superano quasi sempre le 6 ore per i pazienti meno gravi.
Ma non mancano i casi di attese che arrivano a 12 ore.
Capita spesso che nelle sale interne o in quelle di osservazioni ci siano anche 8 pazienti contemporaneamente anziché due. Nello stesso tempo, nella sala di attesa si accalcano 30, 40 pazienti.
Le condizioni di lavoro sono difficilissime e insostenibili e il rischio di errori nelle diagnosi e nelle terapie, da parte del personale, è di conseguenza molto alto. Tanto che gli gli undici medici del pronto soccorso sono stati costretti a chiedere, insieme a due legali, l’intervento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La Asl ha assunto nei giorni scorsi un nuovo medico a tempo indeterminato, ma è solo una goccia nell’oceano.