Avezzano. ‘I CARE, contro l’indifferenza’.
Su una parete della scuola di Barbiana, don Lorenzo Milani aveva fatto scrivere a caratteri cubitali I CARE. Era il motto dei giovani americani aperti a costruire il futuro della nuova generazione, “me ne importa, mi sta a cuore”. L’esatto contrario del motto fascista “me ne frego”. L’esatto contrario di quel sentimento, sempre biasimato, ricomparso purtroppo in modo inquietante nel nostro tempo: l’indifferenza, l’irrilevanza.
“L’indifferenza è la vendetta che il mondo si prende sui mediocri” (Oscar Wilde).
“Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì” (Alessandro D’Avenia).
“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli
che osservano senza far nulla” (Albert Einstein).
Alla mancanza d’interesse e di entusiasmo verso gli altri, verso l’umano e la storia che stiamo
attraversando, anche il Papa attuale (come tutti gli altri che lo hanno preceduto nel secolo scorso
e in quello attuale) ha rivolto la sua attenzione, “Conflitti violenti e vere e proprie guerre non
cessano di lacerare l’umanità; ingiustizie e discriminazioni si susseguono. Le società
economicamente più avanzate sviluppano al proprio interno la tendenza a un accentuato
individualismo verso la globalizzazione dell’indifferenza “.
Ne parliamo in CONFRONTI insieme a Giuseppe Florio, teologo e biblista, coordinatore della ONG ‘Progetto Continenti’ per la cooperazione internazionale nei Paesi del Sud del mondo domani alle 16, nella sala Madonna del Passo, via Domenico Cimarosa 2 ad Avezzano.