Avezzano. Contribuire alla concreta inclusione sociale dei migranti e dei rifugiati negli Stati membri dell’Unione europea affinché possano partecipare attivamente alla vita sociale dei territori ospitanti, facendosi portavoce dei propri bisogni.
È stato questo il principale obiettivo del progetto europeo DEPART (Developing Effective Policies for migrants and refugees through SAT-based policy making processes), un’iniziativa che, dal gennaio 2022 ad oggi, ha visto protagonisti anche il Comune di Avezzano e la Cooperativa Sociale Leonardo, con sede in città. Il progetto europeo, finanziato con il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione e guidato dall’organizzazione greca “Greek Forum of Refugees”, ha coinvolto l’Italia, la Spagna, la Grecia e la Bulgaria, con la partecipazione attiva dei seguenti partner stranieri: l’Università Autonoma di Barcellona, l’associazione spagnola Ascologi, il Comune spagnolo di Girona, l’organizzazione non governativa “Council of Refugee Women” della Bulgaria, il Comune di Atene e il Distretto di Oborishte di Sofia.
Le attività di DEPART e i risultati raggiunti, grazie alla collaborazione costante di tutte le organizzazioni coinvolte nei diversi Paesi europei, sono stati presentati questa mattina, al termine del biennio, nella sala consiliare del Comune di Avezzano, alla presenza dei rappresentanti di tutti i partner dell’iniziativa e del vicesindaco Domenico Di Berardino, intervenuto per un saluto istituzionale. Un’attenzione particolare è stata riservata al SAT della città marsicana, acronimo di Self Advocacy Team, quindi gruppo di auto-advocacy. È stata proprio questa, infatti, la metodologia scelta nel progetto per aumentare il livello di coinvolgimento e la partecipazione consapevole dei migranti e dei rifugiati negli organi consultivi, così da amplificare la loro voce nei processi comunali. La presenza di Consigli, organi consultivi dei migranti a livello locale, regionale e nazionale, non appare, infatti, sufficiente da sola a garantire una concreta partecipazione dei diretti interessati alla vita sociale e politica cittadina, dal momento che sono diverse le criticità riscontrate. Tra le principali, il fatto che le soluzioni proposte nei Consigli molto raramente vengono tradotte in azioni politiche concrete, che gli stessi Consigli non sempre coinvolgono i beneficiari, piuttosto le Ong che lavorano con loro, che le donne sono scarsamente rappresentate o che, addirittura, le parti interessate, tra cui comunità ospitanti e decisori politici, non conoscono o sottovalutano le potenzialità dei Consigli.
Ostacoli che i partner hanno cercato di superare, dunque, attraverso il progetto DEPART. Tra le finalità principali del percorso europeo, infatti, oltre alla valutazione dei processi di policy making, con l’obiettivo di comprendere gli ostacoli alla rappresentanza e alla partecipazione dei migranti e rifugiati, ci sono anche: l’emancipazione dei beneficiari sui loro diritti, la sensibilizzazione dei responsabili politici e delle istituzioni sull’elaborazione di politiche inclusive e l’implementazione di incontri pilota di co-progettazione da attivare dopo la fine del progetto, così da non disperdere i risultati ottenuti.