Celano. Incarichi ai professionisti da dividere come un “prosciutto”. In un’intercettazione del 5 maggio del 2018, era così che il vice sindaco di Celano, Filippo Piccone, spiegava a Luca Piccirillo, architetto di Avezzano, come avrebbe agito.
È una scena estrapolata dalle riprese video restituite da una videocamera installata dai carabinieri, nell’ufficio in via Cittadelle a Celano, aperto nel periodo in cui Piccone era Senatore della Repubblica.
La conversazione nasce perchè Piccone aveva detto in precedenza a Piccirillo, già molto attivo nei lavori pubblici a Celano, che gli avrebbe fatto fare la progettazione di interventi previsti Dietro Castello. In quell’incontro di maggio di tre anni fa, invece, gli spiega come gli avrebbe tolto un pezzo della progettazione, in quanto avrebbe dovuto darla ad altri due professionisti, Francesco Stornelli e Fabrizio Confortini.
Luca Piccirillo, non entusiasta della decisione dice: “Sì per evitare… ti voglio solo finalizzare una cosa… per evitare un po’ quello che sta succedendo alla scuola, che uno spezzettamento di ruoli, competenze, poi però non hai il referente… di chi è la colpa? È tua?”.
A quel punto, come si legge nell’ordinanza a firma del gip Maria Proia, con cui l’ex senatore è finito rinchiuso nel carcere di Vasto, Piccone spiega (nella scena della foto) a Piccirillo, come sia per lui necessario dividere gli incarichi, come se fossero un prosciutto.
Le sue parole nell’interecettazione trascritta nell’ordinanza: “Però Luca, se io non faccio questa situazione, eh… se io non do… cioè se io faccio un errore che ti propongo il prosciutto e lo metto davanti all’ingegnere (mima il gesto di prendere qualcosa con le mani e metterlo sulla scrivania) e gli dico io “mangia”, mentre gli altri guardano, eh… capito? Io queste scemenze non le faccio!”.
Piccone nelle intercettazioni definiva i celanesi “quadrupedi”: “Non ho paura. Me li sbatto!”