Avezzano. Professori obbligati a presentarsi all’assemblea studentesca, proteste allo Scientifico di Avezzano contro la circolare della preside
Salvatore Braghini, avvocato responsabile dell’Ufficio legale della Cisl Scuola Marsica, stigmatizza la circolare numero 59 del dirigente scolastico del Liceo Scientifico di Avezzano, Tania Ulisse, che disciplina l’assemblea di sabato 23 ottobre.
“La circolare”, sostiene il legale, “non è conforme alle disposizioni di legge vigenti poiché impone ai docenti di recarsi a scuola in presenza onde firmare le ore di servizio nella giornata e di apporre come “causale” assemblea studentesca, ascrivendo al personale la responsabilità in quelle ore “sulla vigilanza degli alunni” unitamente all’obbligo di accertare “eventuale presenza degli stessi”.
Una serie di obblighi illegittimamente posti in quanto il Testo Unico della scuola prevede che “all’assemblea di classe o di istituto possono assistere, oltre al preside od un suo delegato, i docenti che lo desiderino”.
“La norma, dunque”, afferma, “non prevede alcun obbligo di presenza dei docenti a scuola, né di presenza né di vigilanza, come espressamente ribadito dalla Circolare Ministeriale n. 312 del 1979, in cui è previsto che “L’ordinato svolgimento dell’assemblea deve essere assicurato dal comitato studentesco (se costituito) o dal presidente eletto dall’assemblea stessa.”, precisando, altresì, che “…né il regolamento interno dell’istituto né alcuna deliberazione del consiglio di istituto possono limitare il diritto del preside e degli insegnanti di assistere all’assemblea, né tale divieto può essere posto dal regolamento dell’assemblea studentesca”.
“Dunque”, prosegue Braghini, “i docenti possono assistere all’assemblea studentesca, ma non sono tenuti a presenziare a scuola, poiché gli studenti sono autonomamente impegnati nei lavori dell’assemblea, e la modalità online di partecipazione degli studenti rende ancor più inutile e inaccettabile la presenza a scuola dei docenti.
Il precedente. Ricorda il legale che proprio il Tribunale di Avezzano aveva censurato la condotta dell’allora dirigente scolastico dell’Itis Majorana di Avezzano, Anna Amanzi, che era giunto persino a sanzionare 3 docenti, incolpati di non essersi presentati a scuola e di aver contestato l’ordine di servizio che glielo imponeva, invocando a sostegno dell’obbligo di presenziare a scuola, una poco felice nota del Miur del 2003, predisposta, invero, per chiarire quale tipologia di assemblea studentesca fosse da considerare utile ai fini del raggiungimento della soglia minima dei 200 giorni di lezione per la validità dell’anno scolastico. In quell’occasione, i tre docenti del Majorana (Braghini, Sansone e Graziani) si rivolsero al Tribunale di Avezzano al fine di trovare giustizia, per loro, e per l’intera categoria docenti, che in quel frangente sentivano di rappresentare.
La sentenza spazzava via ogni dubbio. Il Giudice del lavoro, con la sentenza n. 431/2011, confermata dalla Corte d’appello dell’Aquila con la sentenza n. 129/2013, annullava i provvedimenti sanzionatori evidenziando che “risultano fondati su una non corretta interpretazione della nota del Miur del 26.11.03”. A tal fine, la predetta circolare – come ben ricostruito dal Magistrato – chiarisce che tra le assemblee studentesche d’istituto, solo e soltanto alcune tipologie di assemblea (per così dire “speciali”) sono da considerare come “lezioni” e pertanto tali da concorrere al computo dei 200 giorni. Si tratta delle assemblee d’istituto previste dall’articolo 13, comma 6 del D.Lgs. 297/94 (aventi ad oggetto problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, ai quali partecipano esperti) e quelle di cui al successivo comma 7 del medesimo articolo (destinate allo svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo).
Le assemblee studentesche, per così dire “ordinarie”, quelle cioè che gli studenti richiedono solitamente, non costituiscono invece “giorno di lezione”, e non concorrono ai 200 giorni. Ne consegue che esclusivamente per la tipologia di assemblee “speciali”, l’istituzione scolastica ha l’onere – a tenore della citata nota del Miur del 2003 – di adottare tutte le iniziative necessarie per la verifica delle presenze dei docenti e degli studenti, conformemente a quanto accade per la rilevazione delle presenze nelle giornate destinate allo svolgimento delle lezioni.
Il responsabile legale Cisl ricorda come “la vertenza ebbe una vasta eco nel mondo della scuola”, precisa, “poiché per un docente dover presenziare a scuola mentre gli alunni sono impegnati nelle discussioni assembleari, praticamente a vigilare i banchi vuoti, risulta ben poco confacente alla propria dignità professionale. A giudicare dalla circolare del dirigente del Liceo Vitruvio, però, il precedente del Tribunale di Avezzano e della Corte d’appello dell’Aquila, pare sia stato già dimenticato, ma la Cisl scuola annuncia battaglia a difesa dei diritti di tutti i docenti”.