Avezzano. Il Comune si costituisce parte civile contro i presunti ladri. Si tratta di tre stranieri finiti sotto processo perché accusati di aver messo a segno una serie di furti in attività commerciali e abitazioni a Tagliacozzo tanto da provocare un allarme sociale in città e finendo su un manifesto in stile wanted e a sfondo xenofobo.
Dopo tre anni, nel corso dell’udienza davanti al giudice del tribunale di Avezzano Marco Sgattoni, il comune di Tagliacozzo per conto dell’avvocato Fanelli si è costituito parte civile. Sotto processo Rosca Mihaita 26 anni, Jonut Nandu Mastahac (29), che dovevano rispondere di un furto a un distributore lungo la Tiburtina, e a Pelin Mihai (29), accusato di resistenza a pubblico ufficiale avvenuta durante le perquisizioni domiciliari.
I fatti risalgono al 13 giugno 2015 quando i tre furono arrestati dai carabinieri della locale compagnia. Contestualmente venne approvata una delibera della giunta comunale, guidata dall’allora sindaco Maurizio Di Marco Testa, secondo la quale “in caso di accertamento della responsabilità penale degli autori dei furti, il comune di Tagliacozzo, chiederà i danni morali arrecati alla comunità e al territorio”.
In seguito alla vicenda dei furti in paese erano comparsi anche volantini, affissi da ignoti, che raffiguravano il volto dei tre ladri insieme a insulti giudicati dagli inquirenti di stampo razzista e sui quali la procura della Repubblica di Avezzano ha avviato un’indagine. L’attuale amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Giovagnorio, ha confermato mandato a un legale per seguire la vicenda.