Avezzano. E’ stato ascoltato nel corso dell’udienza davanti al tribunale dell’Aquila l’ex sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, accusato di aver fatto un uso spregiudicato delle auto blu quando era dirigente della Provincia. L’ex primo cittadino, a cui vengono contestati 5 viaggi per un totale di 600 euro, ha sottolineato che all’epoca aveva rinunciato a circa 60mila euro di indennizzo.
Ha poi affermato che vigeva un regolamento del Comune, approvato dal consiglio e ritenuto legittimo dal Coreco, che consentiva l’utilizzo dell’auto di rappresentanza. Infine ha ribadito, come già in precedenza, di aver “agito osservando il regolamento e in buona fede fornendo prove documentali e testimoni per giustificare i viaggi”. A metà novembre nel processo c’era stato un colpo di scena.
Era stata accolta la richiesta di ricusazione del giudice dalla Corte d’Appello dell’Aquila. I difensori degli accusati, Roberto Verdecchia, Antonio Milo, Alessandro Benedetti, Claudio Verini, avevano lamentato che, nel corso dell’udienza del 24 settembre davanti al tribunale dell’Aquila in composizione collegiale, il presidente avrebbe assunto atteggiamenti e avrebbe pronunciato espressioni tali da “manifestare indebitamente il proprio convincimento sui fatti oggetto dell’imputazione”.
Il processo è vicino alla fase di prescrizione dei reati e la ricusazione non interrompe tale termine. Il provvedimento di ricusazione era stato proposto dagli imputati Gianni Di Pangrazio, ex sindaco di Avezzano, Paola Contestabile e Maria Pia Zazzara, dipendenti della Provincia, nei confronti del presidente della sezione del tribunale dell’Aquila il 24 settembre scorso. Il collegio difensivo è formato anche dai legali Giovanni Marcangeli, Stefano Massacesi, Mario Guanciale’.