Avezzano. Nuova puntata dell’interminabile processo al sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, in qualità di allora dirigente della provincia dell’Aquila. Ieri i pm Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, dopo una lunga requisitoria al tribunale dell’Aquila, hanno avanzato le richieste di condanna.
Le pene chieste ammontano a 4 anni e mezzo per il sindaco Di Pangrazio, a 4 anni e 2 mesi per la dirigente della provincia Paola Contestabile di Celano, a 2 anni e 8 mesi per l’autista Maria Pia Zazzara di Pescina, a 3 anni e 8 mesi per l’autista Mario Scimia dell’Aquila e a un anno per Anna Maceroni di Avezzano. L’ex autista, Ercole Bianchini, aveva patteggiato a suo tempo una pena di due anni.
Il processo è quello che vede imputato Di Pangrazio in relazione al presunto uso spregiudicato delle auto blu della Provincia che la Procura dell’Aquila gli contesta.
I fatti risalgono al 2014 e dopo due anni gli investigatori misero i sigilli a tre autoblu di proprietà della Provincia. Vengono contestati a Di Pangrazio cinque viaggi nei quali avrebbe indebitamente utilizzato l’auto della Provincia per un totale di spese di 600 euro.
La difesa del primo cittadino di Avezzano ha avuto la stessa linea da inizio processo con il sindaco che ha sempre respinto le accuse affermando di aver agito nel rispetto del regolamento dell’ente e consegnando delle prove documentali a giustificazione dei viaggi contestati.