Scurcola Marsicana. Nello svolgimento del “Processo a Carlo I D’Angiò”, che si è svolto presso la sala
del locale Piazza Grande sito in via Tiburtina Valeria a ridosso di Scurcola Marsicana, si è assistito ad una incredibile, inverosimile, situazione. La fusione della realtà con la fantasia.
L’evento è stato organizzato dal centro studi Carlo I D’Angiò il cui presidente, Lorenzo Fallocco, ha voluto sottolineare “Un incontro così particolare e di ricerca storica è di certo la migliore conclusione per i festeggiamenti del 750° anniversario della battaglia dei Piani Palentini detta di Tagliacozzo. Quest’anno davvero significativi gli eventi che hanno maggiormente dato rilevanza all’attività del mio direttivo. Dal Premio Internazionale Carlo D’Angiò giunto alla XIV edizione, al supporto dato al percorso straordinario effettuato da “marsicaMedioevale” riuscita a creare una rete tra le amministrazioni comunali. A tal proposito vorrei ricordare che l’organizzazione vede la partecipazione della Regione Abruzzo, della Regione Lazio e della Regione Campania con i propri comuni. Ritengo che il maggior riconoscimento, all’evento storico, è stato dato dalla visita del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella il 6 luglio 2019.”
La Corte di Giustizia del processo a Carlo I D’Angiò è stata così costituita dal presidente Brizio Montinaro, dai giudici Giovanni Fracassi e Eligio Eboli, dagli avvocati Giovanni Marcangeli (accusa) e Leonardo Casciere (difesa), l’imputato Carlo I D’Angiò Alberto Santucci, la vittima Corradino di Svevia Federico Acierno, la parte lesa Elisabetta di Wittersbach (Ersilia D’Alessandro), i testimoni Galvaro Lancia (Roberto Caffari) e l’araldo di Valery (Daniele Imperiale).
Un incontro che ha dato la possibilità di scoprire pagine di storia, analisi delle ricerche di studiosi italiani e esteri, accadimenti e considerazioni di un periodo epocale per le sorti della Nazione Italiana e dell’Europa. Veementi gli interventi degli avvocati della difesa e dell’accusa, enunciatore di dati e approfondimenti Giovanni Marcangeli, forte e incisiva la difesa di Leonardo Casciere. Dopo le dovute precisazioni delle conclusioni, il giudice Brizio Montanaro ha dato lettura del dispositivo, “Riconosciuta la penale responsabilità di Carlo D’Angiò per siffatti gravissimi reati e, data la rilevanza unicamente storica di questo giudizio, emette nei suoi confronti una pronunzia di pesantissimo disvalore umano, politico e sociale e lo addita come assolutamente indegno di essere annoverato tra i grandi della storia, per aver egli, con la sua cecità politica ed umana, interrotto ai danni dell’Italia e soprattutto del Meridione, la svolta colta, illuminata, progressista e moderna avviata da Federico secondo, proseguita fattivamente da Manfredi e che il giovane Corradino si accingeva a portare avanti, svolta che con ogni probabilità fin da quei tempi avrebbe prodotto in Italia e forse un importante sviluppo culturale, politico, religioso, economico e sociale. Così deciso in Scurcola il 27 ottobre 2019 – I componenti la Corte.”
Un processo visto nell’ottica moderna, con le leggi di oggi, ma soprattutto con la morale odierna. Ben diversa, probabilmente, la sentenza nel periodo degli avvenimenti. Resta la soddisfazione della viva attenzione del pubblico. Ospiti il commissario prefettizio della città di Avezzano, Marco Passerotti, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano, Franco Colucci, il sindaco Maria Olimpia Morgante di Scurcola che ha dato il saluto di benvenuto alla numerosa platea, il sindaco di
Magliano dei Marsi, Mariangela Amiconi, Nazzareno Lucci sindaco di Massa d’Albe, per San Benedetto dei Marsi, Quirino D’Orazio.
Meritati applausi alla interpretazione di Alberto Santucci nel ruolo di Carlo D’Angiò, dei testimoni, Roberto Caffari e Daniele Imperiale, impeccabili nel ruolo di giudici Giovanni Fracassi e Eligio Eboli. Dolcezza materna espressa da Ersilia D’Alessandro, composto Federico Acierno nel ruolo di Corradino. Grande merito e, soprattutto, un grazie ai figuranti che continuamente e costantemente con la loro presenza arricchiscono gli eventi dimostrando il grande attaccamento alla propria comunità.