Avezzano. Da secoli ormai la figura di William Shakespeare divide la critica; qualcuno lo odia, qualcuno lo ama, qualcuno dubita persino della sua esistenza, ma ciò che non può essere negato neanche dai più accaniti detrattori è la grande accuratezza nella ricerca psicologica e caratteriale dei personaggi delle sue opere, divenuti celebri per la loro capacità di essere dopo secoli ancora estremamente moderni. Cosa accadrebbe dunque se i giovani protagonisti delle sue tragedie si trovassero tutti riuniti, amici ma in fazioni opposte di una guerra del mondo contemporaneo? Chi di loro attaccherebbe l’altro? Chi fuggirebbe? Chi si chiederebbe perché combattere?
Questo è il dilemma che si assaporerà con lo spettacolo “Revolution” della compagnia teatrale Toy Company, in occasione del terzo appuntamento della stagione di prosa indipendente del Teatro Off di Avezzano, in scena venerdì 20 gennaio, alle 21, al Castello Orsini Colonna di Avezzano.
Toy Company è una compagnia teatrale composta e diretta interamente da ragazzi e fondata a Salerno nel 2021. L’idea nasce dall’esigenza di due giovani artisti salernitani, Andrea Mauro e Alessandro Amatrudo, di tornare al lavoro nel mondo del teatro dopo la noia della pandemia. Sognando questo, ritorno la compagnia ha immaginato di creare un progetto professionale rivolto sia agli amanti del teatro sia ai meno avvezzi. Così la compagnia ha debuttato proprio a Salerno, nel maggio 2022, portando in scena “Revolution” e registrando due sold out pazzeschi, caratterizzati da una presenza massiccia di ragazzi tra il pubblico.
Proprio perché lo spettacolo è messo in scena da giovani ed è rivolto anche ai giovani, il Teatro Off ha deciso di ridurre il prezzo del biglietto a 5 euro per la fascia d’età 15-25.
“Revolution” è una sfida. La sfida sempiterna di rendere W. Shakespeare più vicino possibile alle nuove generazioni. Sullo sfondo c’è la guerra, (una guerra come tante, ma che in giorni come questi, sentiamo terribilmente vicina) e le ansie e le paure di un gruppo di adolescenti. Certo, adolescenti speciali, perché parlano con parole conosciute, con le parole del più grande drammaturgo di tutti i tempi, ma dietro la fama di quelle parole si nascondono i pensieri dei nostri protagonisti, intrappolati in un luogo senza tempo. Nasce tutto da un esperimento laboratoriale, nel quale abbiamo messo in piedi strani e rischiosi accostamenti: tra le parole del Bardo e le parole che suonano nelle playlist dei millennials. Da questo cocktail è nato “Revolution”. Una storia che ha tanto da raccontare, soprattutto in giorni come questi.