Avezzano. Il 3 marzo si terranno le primarie in casa Pd e, fra gli esponenti a sostegno di Maurizio Martina nella provincia dell’Aquila c’è Simone Cococcia, presente nella lista “Abruzzo per Martina”, voluta dall’onorevole Stefania Pezzopane. Cococcia, 25enne di Carsoli, frequenta la facoltà di giurisprudenza presso l’università di Teramo, sede di Avezzano.
Ha deciso di appoggiare Maurizio Martina. Cosa lo differenzia da Zingaretti e Minniti?
La differenza principale con Zingaretti è puramente ideologica e tecnica. Credo che un presidente di una regione non possa ricoprire contemporaneamente il ruolo di segretario nazionale di un partito. Molti tengono a precisare che anche Renzi è stato Presidente del Consiglio e segretario nazionale, ma incorrono in un errore di valutazione, perchè il segretario nazionale è espressione dell’assemblea nazionale e per statuto il segretario è anche candidato premier. Inoltre, il segretario detta la linea che il partito nazionale deve seguire ed i vari parlamentari seguono quella linea anche in parlamento, proprio per questo è giusto che un segretario sia anche candidato primo ministro come avviene in tanti altri paesi europei. Tutto ciò non ha nulla a che fare con il presidente di una Regione. La differenza con Giachetti è basata sull’idea che si vuole del nuovo PD. Martina vuole un nuovo partito aperto ad alleanze con varie realtà che vanno dai progressisti ai moderati,mentre Giachetti vorrebbe un PD a vocazione maggioritaria che non apra ad altre forze di centro sinistra. La mozione Martina in marsica ha investito su nuovi nomi proprio per ripartire verso un nuovo partito. Certamente il 4 Marzo chiunque vincerà,sarà il mio segretario.
Il Pd è il grande accusato del declino italiano di questi anni, come si costruisce un progetto in grado di rompere col passato e scrollarsi di dosso i rimproveri che piovono da ogni dove?
In passato sono stati commessi degli errori ma non dobbiamo vergognarci di aver portato a casa anche risultati importanti come la politica di Minniti sull’immigrazione, unioni civili e reddito di inclusione. Sicuramente io non avrei speso 10 miliardi per gli 80 euro; li avrei spesi per una riduzione dell’Irpef o per l’abolizione dell’Irap, il cui costo si aggira circa su quella cifra . Il nuovo progetto messo in campo da Martina va dal salario minimo garantito, riduzione delle tasse per gli imprenditori che assumono e per combattere il problema demografico un assegno unico universale per i figli.
Con riguardo alle recenti regionali abruzzesi, il csx a guida Giovanni Legnini ha ottenuto un risultato importante, pur avendo perduto. E’ questa la strada giusta da seguire?
Io credo che Giovanni Legnini vada ringraziato per due motivi. Il primo è per l’impegno che ha messo in questa campagna, il secondo perché ha svegliato il centro sinistra, indicando la strada da seguire per il futuro. Il 30 per cento degli abruzzesi ci ha detto che questo progetto è valido ed è l’unica via per dare un nuovo futuro al centro sinistra che raccolga dai progressisti fino ai moderati, liberali e popolari.
Negli anni in cui ci si interroga sull’effettiva capacità di sposare le politiche europee, quale è il peso che il Pd deve dare a queste ultime?
Credo fortemente negli Stati Uniti d’Europa. A pilastri internazionali come Cina, Russia e Stati Uniti noi non possiamo rispondere come paese Italia. Serve un’Europa unita a cui vengono riconosciute molte più competenze. Lo stato Europeo deve avere un presidente di una commissione ed un parlamento europeo che prendano decisioni per tutta l’Europa senza prescindere dalla volontà degli Stati membri. La nascita di una costituzione europea che elimini il vincolo dell’unanimità e riconosca soltanto due organi, commissione ed assemblea. Oggi l’Europa per dare respiro agli stati membri con un enorme debito pubblico come l’Italia,dovrebbe riconoscere la possibilità di fare debito per investimenti pubblici,altrimenti si rischia che l’Europa vada sempre a due velocità. Quella del sud in recessione e quella del nord in crescita. Il partito Democratico a differenza dei partiti sovranisti vuole più europa.
La politica italiana vive un momento di totale sfiducia e gli occhi sono puntati principalmente su Matteo Salvini. Il leader, la figura accentratrice, è la risposta alle esigenze degli italiani?
Salvini oggi rappresenta una parte del pensiero degli italiani, le cui idee e proposte non rientrano nel mio pensiero politico. Certamente gli va riconosciuta una grande capacità comunicativa con la quale riesce a nascondere i veri problemi degli italiani,spostando l’attenzione su alcuni temi che più piacciono al ministro degli interni. Il problema del centro sinistra non è Salvini, ma è quello di costruire una proposta alternativa a Salvini. Per molti mesi il centro sinistra non è stato in grado di presentare un’idea diversa ed alternativa a quella dell’attuale governo. Il nostro elettorato si è spostato molto verso il movimento 5 stelle, ma con una proposta valida del futuro credo che questo elettorato possa tornare a votarci. Il movimento 5 stelle soffre oggi di tutte le bugie raccontate in campagna elettorale e molti del suo elettorato si sentono traditi dai principi e valori su cui si era fondato il movimento. Hanno fondato la loro campagna soltanto sulle accuse al PD e quando sono andati al governo siccome erano privi di idee,hanno cominciato a ridurre i consensi dei cittadini.le esigenze degli italiani?