Avezzano. C’è grande attesa ad Oricola per la prima udienza del processo a carico dell’ex parroco di Oricola. Una vicenda che è approdata anche alle cronache nazionali della Rai Uno con la trasmissione “La vita in diretta”. Oggi dunque è il giorno della prima udienza ufficiale presso il Tribunale di Avezzano, dove compariranno i cinque attori costituiti parte civile e difesi dall’Avvocato Carla Vicini del Foro di Avezzano. Questi in rappresentanza della Comunità di Oricola, avevano illo tempore, intrapreso azioni legali a difesa dell’oro di Oricola, beni preziosi appartenenti alla storia e alla cultura religiosa della Parrocchia di Oricola, che vennero all’epoca venduti dall’allora parroco. I fatti risalgono a cinque anni fa, una vicenda che ha ferito profondamente una comunità che si è sentita tradita nel pronfondo.
I fatti antecedenti:
Era il 28 dicembre 2014 quando partì la prima denuncia redatta dagli avvocati dello Studio Vicini di Avezzano, inerente la vicenda dell’oro dei Santi di Oricola. Una brutta storia sulla quale i fedeli rappresentati da un comitato appositamente costituito all’epoca di quindici persone le quali intendevano fare chiarezza totale e alle supposizioni volendo dunque far chiarezza su determinati fatti per via giudiziaria. Si avviò quindi un iter che vide coinvolte diverse istituzioni, ma in particolare i fedeli fecero leva sul valore morale, sui sentimenti che erano custoditi nell’oro depositato intorno alle statue dei Santi nel corso del tempo. Improvvisamente, come si ricorderà questo oro non si è piu’ trovato, e probabilmente è risultato venduto. Sulla vicenda venne aperta un’indagine coordinata dall’allora comandante dei carabinieri di Tagliacozzo, Edoardo Commandè.
Molte le supposizioni, le polemiche e le posizioni in merito che hanno visto in prima linea anche il Sindaco Paraninfi e l’amministrazione comunale, ex parroci di Oricola, e soprattutto i fedeli. “Ora la parola passa alla giustizia- commentrono alcuni fedeli all’epoca – oltre a quella Divina, ci sarà dunque anche la legge ad individuare chi ha sbagliato”. Una chiarezza che aveva bisogno sicuramente dei suoi tempi, che però a distanza di cinque anni fa è comparsa sui tavoli del Tribunale di Avezzano. Seguiremo gli sviluppi.