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Pride ad Avezzano, lettera di Simonelli all’attivista Riccitelli: non parteciperò ma ben venga il confronto

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
8 Febbraio 2025
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Avezzano. “Ho sempre creduto che il dialogo franco e rispettoso sia il modo migliore per affrontare qualsiasi questione, soprattutto quelle che toccano la vita delle persone e i valori fondamentali della società”. Ha dichiarato Nello Simonelli, Consigliere comunale e presidente della quinta Commissione (Cultura, Istruzione, Sport, Turismo) della città di Avezzano, rispondendo all’appello dell’attivista Francesca Riccitelli.

“Non a caso, due anni fa ho avuto un lungo e stimolante confronto con Paola Concia alla convention dei Conservatori, Ottimisti e Razionali a Roma. È stata un’occasione di scambio autentico, senza pregiudizi o forzature ideologiche, e un esempio concreto di come si possa discutere anche tra posizioni differenti con rispetto e serietà”.

 

“Proprio per questo”, ha continuato Simonelli, “pur riconoscendo il diritto di chiunque a manifestare per ciò in cui crede, non parteciperò al Pride. Negli ultimi anni, questi eventi sono diventati molto più di una semplice richiesta di diritti: sono spesso l’espressione di un radicalismo ideologico che confonde il dibattito con la militanza, pretende di imporre visioni unilaterali e non accetta il dissenso. Lo si vede chiaramente quando si prova a dialogare con le frange più intransigenti del mondo LGBTQ+, quelle che bollano come “omofobo”, “razzista” o con altri termini infamanti chiunque osi esprimere una posizione diversa dalla loro. Questo non è confronto, è un tentativo di censura. Francesca, tu stessa hai espresso il desiderio di un dibattito più razionale, meno schiacciato su posizioni ideologiche e più attento alle reali necessità delle persone. Su questo non posso che essere d’accordo. E proprio per questo ribadisco la mia piena disponibilità a un momento di confronto serio e istituzionale, come già avvenuto in passato. Anzi, mi farebbe piacere se fossi tu a organizzarlo, proprio per dimostrare che è possibile discutere di questi temi con maturità e rispetto reciproco, senza pregiudizi e senza estremismi”.

 

“Detto ciò, ci sono principi che non sono negoziabili”. Ha spiegato Simonelli. “La tutela della sacralità della vita, della famiglia tradizionale, dei minori e della società occidentale sono valori inalienabili. Così come non è barattabile la verità biologica che ci vuole uomini o donne, e il diritto alla libertà di parola, anche quando è scomoda o urta certe sensibilità. Perché una libertà d’espressione limitata al solo pensiero conforme non è libertà, ma imposizione ideologica. Inoltre, come hai giustamente sottolineato, ci sono argomenti che non dovrebbero essere portati in piazza come temi centrali di una battaglia civile. Anticapitalismo, antispecismo, questione palestinese, non monogamia, gestazione per altri, cambio di genere con autodichiarazione, bloccanti della pubertà per minorenni, l’obbligo di mutare le desinenze delle parole o di utilizzare pronomi imposti: sono tematiche troppo complesse e divisive per essere semplificate in slogan da marcia. Ancora più folle è il tentativo di politicizzare queste battaglie, come fa il Partito Democratico e altre sigle minoritarie della sinistra estrema, che usano questi temi per mobilitare e dividere la società. Infine, avrei una richiesta per chi organizzerà la manifestazione. Sono un credente, così come sono un uomo di libertà. Nel rispetto della libertà di manifestare, vorrei non vedere più nostro Signore sbeffeggiato dalla carovana colorata. Il senso religioso è quanto di più intimo esiste, per chi ne ha. Va rispettato. Anche se a taluni non piace ed apertamente ne provano orrore. Non mi troverete al Pride, ma mi troverete sempre dove si fa politica con serietà e onestà intellettuale. È tempo di riportare la Politica ad un livello più alto. Se c’è davvero la volontà di discutere, io ci sono”. Ha concluso Simonelli.

Primo Pride ad Avezzano, Francesca Riccitelli: “Il dialogo non va temuto, anzi andrebbe favorito sempre”

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