Avezzano. Previsto il licenziamento di 326 precari e la Asl rischia il collasso già ad aprile. A lanciare l’allarme, chiedendo un incontro urgente alla giunta, è il segretario regionale della Uil funzione pubblica, Pino de Angelis, alla luce di un decreto commissariale per la Asl di Avezzano, Sulmona L’Aquila. A rischio sarebbero i servizi essenziali e la situazione potrebbe essere difficile già dal prossimo mese a causa di quanto dispoto dal programma operativo 2013-1015 che vede particolarmente penalizzata la Asl numero uno e soprattutto la Marsica. A rischio l’occupazione, i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e i servizi ai cittadini. Secondo il sindacato, le Asl in Abruzzo devono ridurre il personale precario del 50 per cento rispetto a quella sostenuta nel 2009, con la facoltà dell’Azienda sanitaria di determinare quando e come farlo. Si tratta di un problema che interessa 1.200 lavorato che quando i fondi finiranno si ritroveranno senza soldi. Per la Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila, però, il problema è più serio perché si fa purtroppo riferimento alla spesa messa in atto nel periodo post terremoto, appunto il 2009, quando la Asl era ferma. Nel 2014 sono stati spesi 12 milioni, e si deve arrivare a 4.1 visto che nel 2009 erano stanziati 8.2 milioni di euro. I 326 precari necessari richiedono dunque un investimento di 12 milioni e quindi si rischia di avere un stop già ad aprile, quando il budget disponibile per legge sarà esaurito. Nella Asl dell’Aquila rischiano 136 operatori socio sanitari, 93 infermieri, 46 medici, 27 tecnici di laboratorio, 18 tecnici di radiologia, 12 ostetriche e altre figure. La Uil, in riferimento a questo decreto, firmato il 5 febbraio scorso, e che porterà di conseguenza a una perdita stimata di circa 1.200 posti di lavoro, ha chiesto un incontro all’assessore alla Silvio Paolucci. “Vogliamo trovare una soluzione per evitare i tagli del personale precario”, ha chiarito De Angelis, “magari attuando forme più idonee di stabilizzazione, soprattutto per evitare problemi organizzativi relativi all’assistenza, con disservizi che si ripercuoterebbero sui pazienti”. Secondo il sindacato, infatti, già nella situazione attuale si evince una carenza di organico dovuta principalmente al blocco delle assunzioni, con il taglio dei precari l’assetto di ospedali e strutture sanitarie peggiorerebbe ulteriormente.