Avezzano. E’ già un successo il nuovo fumetto del balsoranese James Fantauzzi, edito da Youcanprint Editori, ambientato durante la dittatura dei militari in Argentina: “Frammenti di ricordi”, graphic novel scritto e illustrato dal marsicano James Fantauzzi. In memoria delle 40mila vittime perpetrate dal regime militare argentino dal 1976 al 1983. “L’inquadratura dell’aereo dal basso, a pochi secondi dalla fine, é parallela alla poesia che pretende di interpretare il sogno del bambino siriano morto affogato sulla riva del mare turco, immagine che non casualmente ha fatto il giro del mondo. Da qui, all’illusione che tutto ciò non accadrà mai veramente, c’è solo un passo. Quella che abbiamo preferito come popolo argentino, è quella della costruzione della memoria ossia, la ricostruzione della vita negata dai genocidi ai fini di comprenderla. Per ciò è l’artista, avvalendosi in questo caso della tecnica del fumetto, che compie un lodevole tentativo di far rivivere al lettore storie terribili, nonostante la sua consapevolezza delle grandi limitazioni che l’essere umano ha nel trasmettere fino in fondo le proprie esperienze ai suoi pari”, così Iginio Roberto Calamita. Ex detenuto politico argentino. Arrestato nel giorno della dichiarazione dello Stato di emergenza (Stato de Sitio) a novembre del 1974 e liberato nel 1981 poco prima della fine della dittatura civico – militare. “La narrazione fumettistica di James Fantauzzi, in quest’ottica, rappresenta una manifestazione artistica di pregio, che origina dal guscio di sentimenti tenaci e inflessibili di denuncia e d’indignazione e dall’intento di testimoniare una catastrofe umana nel suo aspetto più duro e brutale di violenza e sopraffazione. Il messaggio più significativo ed emblematico, che si apprezza nel lavoro di Fantauzzi, è quello dell’assunzione dell’arte come baluardo contro la barbarie e come momento catartico nella catastrofe, in una dimensione in cui l’immaginazione rappresenta l’ultimo e unico approdo salvifico e liberatorio di un’umanità umiliata, calpestata e resa orribilmente impotente in un abisso di disperazione”, così il professore Ilio Leonio, ex preside del liceo classico “Torlonia” di Avezzano e attualmente presidente dell’associazione “Presenza culturale – amici di Romolo Liberale”.