San Benedetto dei Marsi. Percepiva il reddito di cittadinanza mentre era in carcere. Per questo motivo, è stato rinviato a giudizio davanti al tribunale di Avezzano. È quanto accaduto a un giovane di nazionalità romena, 30 anni, residente a San Benedetto dei Marsi, che ora è stato accusato dalla procura di Avezzano delle violazioni previste dalla nuova legge sul sussidio introdotto quattro anni fa in Italia.
Secondo l’accusa, il giovane, al fine di ottenere indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza, non aveva comunicato di essere stato sottoposto a una misura cautelare in carcere.
Si parla di diversi mesi, in particolare dal 20 ottobre 2019 al 03 gennaio 2020. Un periodo nel quale aveva percepito illegalmente i soldi del reddito, per l’importo complessivo di euro 3.270 euro.
Il 30enne, con alle spalle diversi precedenti di polizia, era accusato di diversi reati, tra cui quello di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Per tale motivo era stato arrestato. Nel frattempo, però, non aveva fatto alcuna comunicazione riguardo al suo stato detentivo, e quindi aveva continuato a prendere il sussidio mensile previsto come se nulla fosse. Il giovane era difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.
Ad accertare la violazione è stata la guardia di finanza che, insieme all’agenzia delle entrate ha accertato la violazione incrociando i dati anagrafici e le altre informazioni disponibili nel database.
La violazione riguarda le disposizione in materia di reddito di cittadinanza in vigore dal primo gennaio scorso.
Secondo la legge, infatti, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza utilizza dichiarazioni o documenti falsi oppure omette informazioni dovute, viene punito con la reclusione da due a sei anni di carcere.
Infatti la nuova normativa punisce chi emette di comunicare le variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, ma anche chi omette altre informazioni rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio del reddito di cittadinanza. Come nel caso di un arresto.