L’Aquila. E’ a causa di un cavillo burocratico che i medici convenzionati del 118, quelli che di più sono stati e sono sul territorio per la lotta al coronavirus, sono stati esclusi dal premio alla Sanità. Una lettera di 42 medici è stata inviata alla Regione per chiedere chiarimenti su questa situazione paradossale e di grande ingiustizia.
Nella riunione del 30 settembre tra Asl e operatori sanitari, in cui la Asl 1 Avezzano Sulmona L’Aquila ha ripartito i compensi che la Regione ha erogato ai lavoratori impegnati nella gestione dell’epidemia da covid19 durante la prima fase dell’emergenza, pur avendo incluso il servizio di emergenza 118 tra i “reparti” aventi diritto al premio, ha escluso, per motivi “tecnico-burocratici” i medici inquadrati come “convenzionati” che lavorano nel 118 e che rappresentano la quasi totalità dei medici che coprono il servizio 118, riservando il premio ai soli medici inquadrati come “dirigenti medici”.
Per tale cavillo, i medici convenzionati, pur effettuando lo stesso identico lavoro dei colleghi aventi diritto, non riceveranno alcun compenso, nonostante il lavoro svolto durante i mesi passati e nonostante continuino a soccorrere, visitare a domicilio, trattare e trasportare in ospedale i malati di Covid-19, mettendo a rischio la propria salute e quella delle proprie famiglie ed in alcuni casi, come purtroppo è accaduto, contraendo essi stessi il virus ed essere stati ricoverati in ospedale.
I fondi di 3 milioni e 600mila euro sono stati ricevuti dalla Asl per riconoscere il sacrificio di tutti gli operatori del settore sanitario impegnati durante l’epidemia da Covid19. Eppure i compensi straordinari verranno erogati anche al personale non direttamente impegnato al contrasto del Covid, come si evince sempre dal documento della riunione del 30 settembre.
Il documento specifica che la premialità aggiuntiva da dividere per il personale verrà ripartita anche “per ogni giornata di effettiva presenza è attribuito un compenso giornaliero lordo […] 5,00 euro per il personale non impegnato continuativamente e bnon impegnato occasionalmente, in attività ospedaliere, e territoriali di assistenza, emergenza e diagnostica a favore di pazienti covid19”.
La protesta ha portato i medici convenzionati del servizio 118 della provincia dell’Aquila, tutti compatti, a informare l’Ordine dei Medici di appartenenza ed i sindacati, ed hanno richiesto con una lettera firmata dal personale di tutte le postazioni della provincia, un confronto urgente con il Direttore della ASL, per un chiarimento di questa decisione mortificante, che lede la nostra dignità professionale.
La Asl nell’escludere i medici del 118 convenzionati, esclude il riconoscimento del lavoro svolto da chi, in prima persona rischia ogni giorno la propria salute, per garantire un servizio essenziale ed inderogabile per la salute pubblica. A meno che non si pensi invece, che il coronavirus faccia distinzione sulla posizione contrattuale del personale sanitario.