L’Aquila. “Legge regionale Legge Regionale n° 1/2013 sul riordino territoriale nei comuni montani che sopprime le comunità montane per sostituirle con le Unioni di comuni, oltre ad incontrare enormi difficoltà nell’organizzazione del nuovo ente gestore che ne hanno finora rinviato l’applicazione almeno al mese di luglio, sta mostrando anche altre gravi lacune”. Lo afferma Goffredo Juchich, segretario comunale Prc dell’Aquila. “Se i lavoratori delle cooperative sociali che hanno in appalto i servizi vivono in apprensione nell’attesa di capire a quali capitoli di bilancio regionale le Unioni Comunali attingeranno per far sopravvivere la rete di protezione sociale, in queste ore si registra anche l’apprensione degli stessi lavoratori delle comunità montane che temono discriminazioni nell’applicazione della legge che, sostanzialmente, prevede il riassorbimento del personale solo per chi aveva un rapporto stabile con le comunità montane prima del 2008. Guarda caso numerosi lavoratori furono stabilizzati nel 2010 dopo in alcuni casi decenni di precariato. Diciamo basta a questa macelleria, chiediamo con forza che tutte le unità lavorative in organico alle comunità montane e in esternalizzazione presso cooperative possano continuare a svolgere le proprie funzioni e, soprattutto, che questa legge rappresenti veramente un’opportunità di razionalizzazione delle spese per migliorare la vita dei cittadini e non una scusa per dare un colpo di spugna contro chi, in aree depresse, lavora quotidianamente al fianco delle persone più in difficoltà”.