Avezzano. Pranzo e cena al sacco e tre aree per consumarlo anche senza Green pass. Hanno risolto così in casa LFoundry la problematica nata in merito al divieto d’accesso alla sala mensa per i dipendenti sprovvisti della certificazione vaccinale contro il coronavirus. In base a quanto previsto dalle norme per contrastare il covid nelle sale mensa, come nei ristoranti e nei bar al chiuso, per accedere e mangiare bisogna avere in mano il Green pass.
Questa norma sta creando problemi in diverse fabbriche italiane. I non vaccinati in LFoundry sono circa 30 su 1.400 lavoratori. L’azienda e il sindacato hanno deciso subito di trovare una soluzione e assicurare il pasto per tutti. A seconda del turno che i dipendenti senza green pass osserveranno – dalle 8 alle 20, dalle 20 alle 8 oppure giornaliero – il personale della mensa preparerà loro il pasto, glielo consegnerà e poi darà loro l’opportunità di consumarlo nei tre diversi spazi allestiti all’interno e all’esterno del sito industriale dove si producono memorie volatili.
“L’azienda deve garantire il pasto a tutti senza discriminare nessuno e soprattutto prestando la massima attenzione al rispetto delle norme anti – covid”, ha commentato Roberto Di Francesco, rsu Fiom – Cgil, “le soluzioni che sono state trovate dall’azienda e dal sindacato, con la collaborazione dei responsabili della mensa, danno la possibilità a tutti di consumare il pasto all’interno dello stabilimento”. Il “lunch box” sarà preparato con lo stesso menù della mensa.
Sarà ordinato e consegnato ai dipendenti sprovvisti di green pass che poi potranno consumarlo o nella postazione di lavoro, se hanno un proprio ufficio, o nelle due aree break all’interno dello stabilimento – una al piano terra vicino ai distributori e una al secondo piano nello spazio dell’area break – oppure in quella allestita all’aperto nel boschetto tra parcheggio visitatori ed entrata alla lobby. Tutti gli spazi saranno conformi alle disposizioni anti-covid.