Avezzano. Pranzi e cene fuori con i soldi del reddito di cittadinanza ma anche consumazioni al bar pur non avendone diritto. Utilizzava infatti la card di un’altra persona la cui posizione è ancora al vaglio degli investigatori. Alla fine è stata scoperta finendo sotto indagine.
Una donna di Avezzano, 35 anni, N.G., è finita nei guai poiché al momento del pagamento presentava una carta utilizzata per gli acquisti tramite reddito di cittadinanza. Nonostante la cosiddetta card Rdc fosse intestata a una terza persona, un uomo di Avezzano, secondo la ricostruzione degli investigatori l’avezzanese era riuscita a pagare numerosi conti in pochissimo tempo. Non è ancora chiaro se l’uomo fosse d’accordo e se avesse consegnato lui stesso la carta alla 35enne.
I fatti risalgono ai mesi precedenti al lockdown. In tre giorni la ragazza era riuscita a spendere oltre 150 euro di credito per cene ai ristoranti. Le consumazioni però riguardavano anche i bar, dove venivano pagate le colazioni. I ristoranti visitati si trovano in tutta la Marsica, da Aielli fino a Scurcola Marsicana, oltre che ad Avezzano. Tutto è andata avanti fino a quando non è arrivata una segnalazione alle autorità. Così è stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno rintracciato la donna e sequestrato la carta, facendo partire l’inchiesta.
Le indagini hanno scoperto i vari episodi e ora la 35enne deve rispondere dell’accusa di indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. Il pagamento con i fondi del reddito di cittadinanza, qualora se ne abbia diritto, possono prevedere anche pranzi o cene in un ristorante, visto che non esiste un divieto esplicito, ma non permettono il pagamento di pranzi e cene a terze persone. La coppia è assistita dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.