Avezzano. Si riaccendono i riflettori sulla Powercrop e la Regione convoca una conferenza dei servizi per ascoltare il paese delle parti. Contrariamente a quanto in molti si aspettavano i giudici non hanno fermato la realizzazione dell’impianto a biomasse e così dopo la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, confermata poi dal consiglio di Stato, è ricominciato l’iter per l’autorizzazione della centrale che dovrebbe sorgere a Borgo Incile. A convocare le parti è stata la dottoressa Iris Flacco, dirigente della Regione Abruzzo e responsabile del procedimento, che ha inviato una nota alla Powercrop, alla Provincia dell’Aquila, al Comune di Avezzano, al Consorzio acquedottistico marsicano, all’Arta, ai vigili del fuoco e alla soprintendenza, per incontrarli e ascoltare di nuovo il loro parere in merito a questo progetto. L’incontro, prima fissato per il 29 marzo, è slittato a giovedì 31 alle 10 nella sede della Regione a Pescara. Le parti dovranno quindi tornare a dire la loro su questo impianto anche in merito alle ultime novità. Non è escluso che la situazione potrebbe capovolgersi e le posizioni dei vari rappresentanti istituzionali potrebbe non essere in linea con quelle del 2007 anno in cui venne dato l’ok alla riconversione dell’ex zuccherificio e alla successiva realizzazione dell’impianto a cippato di pioppo dove poter reimpiegare anche i 42 dipendenti ex Sadam ancora senza lavoro. Secondo quanto precisato nella nota della dirigente regionale la Powercrop dovrà aggiornare i documenti inerenti i procedimenti relativi all’autorizzazione integrata ambientale. In particolare è stato chiesto alla società di presentare entro sei giorni la documentazione necessaria per permettere all’Arta di effettuare le proprie valutazioni in merito alla centrale a biomasse. Il sindaco di Avezzano, o chi per lui, secondo quando riportato nella nota dovrà esprimersi in qualità di autorità sanitaria locale. Questo nuovo passaggio rimette in discussione il futuro dell’impianto a biomasse che si trova a confine con la riserva naturale di “Monte Salviano”, ma anche con i nuclei abitativi di Avezzano e Luco dei Marsi. Non di poco conto, poi, è la presenza di numerose colture del Fucino presenti nella zona che hanno ottenuto anche i marchi Igp per la qualità dell’aria e della terra in cui crescono. Le battaglie portate avanti negli anni dal comitato no Powercrop, dalle associazioni ambientaliste, dalle associazioni di categoria e dalle amministrazioni comunali di Avezzano e Luco hanno evidenziato infatti come la presenza di un “gigante” quale sarebbe l’impianto una volta realizzato, potrebbe stravolgere il territorio e tutto ciò che c’è intorno.