Avezzano. Il caso Powercrop accende gli animi dei rappresentanti istituzionali e sindacali. Dopo l’appello di Marco Iacutone, rsu di stabilimento, il primo cittadino di Avezzano, Antonio Floris, sale in cattedra e dice la sua sull’iter della centrale che dovrebbe sorgere a Borgo Incile. “Sull’impianto a biomasse della Power Crop, seppur comprendendo le preoccupazioni e le legittime aspettative occupazionali di lavoratori e sindacati, gli amministratori del Comune di Avezzano”, ha spiegato Floris, “al contrario di quanto afferma il rappresentate delle Rsu, Marco Iacutone, hanno agito sempre con coerenza nella battaglia contro la realizzazione di un insediamento che potrebbe mettere a repentaglio la salute dei 43mila abitanti della città. Per questi motivi e senza essere tirati per la giacca da nessuno, sin dal primo momento hanno bocciato quel progetto di riconversione, nato con un difetto originario, sicuramente non marginale, che dovrebbe far riflettere: alla sigla dell’accordo per la riconversione al Ministero mirato a realizzare l’impianto a Borgo Incile, quindi nel territorio di Avezzano, non era presente nessun amministratore del Comune, poiché non invitati.
Tanto per fare un paragone: è come se uno venisse a pranzo in casa d’altri senza che il padrone ne sappia nulla. Iacutone, quindi, sbaglia quando parla di scarsa coerenza degli amministratori, almeno riguardo al sindaco e all’intera amministrazione comunale di Avezzano. Su un punto, però, c’è perfetta sintonia: la fiducia nell’azione della Procura per la verifica del rispetto delle procedure, ma soprattutto nel Tar, organo amministrativo regionale al quale abbiamo presentato ricorso per vedere riconosciuti i diritti della città e dei suoi abitanti. In quest’ottica di ragionamento, l’amministrazione di Avezzano ha accolto con soddisfazione il voto contrario by-partisan del Consiglio regionale che ha “imposto” al Presidente Gianni Chiodi e all’assessore competente la sospensione del procedimento di autorizzazione alla realizzazione dell’impianto in attesa della decisione del Tar Abruzzo e la richiesta di un nuovo parere del Via (Valutazione di impatto ambientale) che aveva dato l’ok. Ora, coerentemente, attendiamo il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale chiamato a stoppare la realizzazione di un impianto non consono alla realtà territoriale”.