Avezzano. Presidio davanti alla sede della Regione all’Aquila contro l’impianto a biomasse della Powercrop che dovrà essere realizzato nel Fucino, ad Avezzano. Circa ottanta manifestanti con striscioni e manifesti hanno avviato una protesta presidiando l’entrata dell’Emiciclo e fischiando ai consiglieri regionali che varcavano nelle auto blu la sbarra di ingresso per recarsi al consiglio regionale. Sono ore decisive per il futuro della centrale. L’assise regionale, dopo aver rimandato la discussione del caso, ha votato la risoluzione presentata dalla II Commissione ambiente che prevede la sospensione del procedimento sulla base dell’autorizzazione concessa dal comitato Via (Valutazione impatto ambientale) e chiede che quale forma di autotutela si avvii una nuova valutazione ambientale. “Siamo riusciti finalmente, dopo mesi di attesa e rimandi, a far comprendere alla Regione che la salvaguardia dell’ambiente è un tema di fondamentale importanza per il territorio marsicano”. E’ il commento del consigliere Giuseppe Di Pangrazio subito dopo l’approvazione all’unanimità, da parte del consiglio regionale di oggi, della risoluzione relativa all’impianto a biomasse Powercrop in località Borgo Incile. Con l’approvazione del documento il Presidente della Giunta Gianni Chiodi, e l’assessore competente Mauro Di Dalmazio, si impegnano a sospendere il procedimento di autorizzazione alla realizzazione dell’impianto a biomasse in attesa della decisione del Tar Abruzzo; chiedere una nuova valutazione ambientale e valutare l’ipotesi di predisporre una normativa che contempli il vincolo di rilascio di parere di Valutazione di Impatto Sanitario. Soddisfatto per l’approvazione della risoluzione il consigliere regionale e Vice Presidente della II commissione, Giuseppe Di Pangrazio: “E’ una questione che dura da anni – afferma il consigliere – che ha trovato l’opposizione delle popolazioni, delle istituzioni del territorio come il Comune di Avezzano e il Comune di Luco dei Marsi, delle associazioni ambientaliste, delle associazioni di categoria e dei comitati cittadini. La risoluzione è dunque un atto dovuto nei confronti del territorio che in modo unanime ha espresso la sua contrarietà alla costruzione dell’impianto. L’Assessore Di Dalmazio e il Presidente Chiodi – continua Di Pangrazio – dovranno impegnarsi affinché vengano attivate tutte le procedure necessarie per attuare la sospensione autorizzativa, con la conseguente richiesta di una nuova valutazione di impatto ambientale. Chiederò con puntualità ogni 30 giorni se tale procedimento sia stato sospeso e se le relative procedure siano state attivate”.