Avezzano. Dalle piazze ai palazzi della Procura dell’Aquila, il caso Powercrop sembra non avere fine. Dopo le proteste in piazza, nelle municipi e negli altri palazzi istituzionali, la riconversione dell’ex zuccherificio di Celano finisce sul tavolo del procuratore Alfredo Rossini che vuole vederci chiaro. Intanto nella Marsica è tutto un fermento. I primi cittadini di Avezzano e Luco dei Marsi, che da tempo lottano contro la realizzazione della centrale da 30megawatt, attendono con ansia l’esito della vicenda giudiziaria che potrebbe cambiare le carte in tavola. “Abbiamo sempre avuto una posizione nettamente contraria alla centrale Powercrop che dovrebbe sorgere a pochi chilometri dal centro abitato di Luco dei Marsi”, ha spiegato il sindaco di Luco, Cherubini, “abbiamo sempre agito però pensando che l’iter era andato avanti nella totale legalità. È chiaro che ora ci preoccupa ancora di più sapere che nel progetto Powercrop ci sia l’ombra dell’illegalità. I giudici dovranno far luce su questa vicenda”. Fino a ora gli unici provvedimenti che hanno ostacolato l’iter per la realizzazione dell’impianto a cippato di pioppo, iniziato nel 2006, è stata la risoluzione presentata dal vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, e dal consigliere Giuseppe Di Pangrazio. Grazie al documento, approvato dopo le audizioni della parti nella II Commissione, le cui registrazioni ora sono al vaglio degli inquirenti, è stato bloccato il parere del Comitato Via (Valutazione impatto ambientale) che di fatto dovrà essere rivisto. Secondo il sindaco di Avezzano, Antonio Floris, “per il momento non ci possiamo pronunciare sulla vicenda giudiziaria perchè non sappiamo con esattezza le motivazioni che hanno spinto la magistratura ad acquisire questi atti. Quello che posso dire è che noi su questo progetto abbiamo sempre avuto più di qualche perplessità soprattutto sugli aspetti di carattere tecnico che ci hanno sempre lasciato perplessi. Mi auguro che si arrivi presto alla conclusione di questa vicenda e soprattutto che si tenga conto delle aspettative di diversi soggetti dai comuni, alle associazioni di categoria, dai cittadini agli agricoltori”.