Avezzano. Arriva un no alla rimissione in libertà per il senatore Luigi Lusi, ma un sì alla concessione degli arresti domiciliari purché vengano rispettate le residue esigenze cautelari potrebbe arrivare oggi. E’ questo il parere espresso dal pubblico ministero Stefano Pesci in attesa del pronunciamento del gip, Simonetta D’Alessandro, la quale dovrà valutare le richieste dei difensori di Lusi, Luca Petrucci e Renato Archidiacono, che hanno sollecitato il provvedimento di scarcerazione dopo che la Cassazione, nei giorni scorsi, ha annullato, con rinvio, per difetto di motivazione, l’ordinanza del Tribunale del riesame che tempo fa aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata sempre dal gip D’Alessandro. La concessione degli arresti domiciliari secondo la Procura è necessaria per garantire che il senatore venga detenuto in un luogo dove possa essere vigilato in modo adeguato e non possa avere contatti esterni sempre in considerazione delle esigenze cautelari che, secondo i magistrati, impediscono la sua scarcerazione. Le indagini che lo riguardano relative all’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e sottrazione al partito fondato da Francesco Rutelli, la Margherita, di cui Lusi era tesoriere, di ben 23 milioni di euro, riguardano ancora le ultime accuse di calunnia mosse nei suoi confronti e gli accertamenti in corso per rintracciare la destinazione di un altro milione di euro che fino a oggi è sfuggito ai controlli degli investigatori. Intanto alcuni degli immobili sequestrati al senatore stanno per tornare allo stato, tra questi la villa di Genzano. L’immobile, che il senatore ha abitato con la sua famiglia è tra quelli acquistati con i fondi derivanti dai rimborsi elettorali dell’ex Margherita, di fatto con soldi pubblici. E’ per volonta’ dello stesso Lusi che sono state avviate le procedure per definire il passaggio della proprieta’ tra i beni del Comune dei Castelli. Gianluca Rubeo