Avezzano. È stato definito il potenziamento del collegamento ferroviario della Roma-Pescara, attraverso il progetto di pre-fattibilità, in un gruppo di lavoro congiunto Mit, Rfi, Regione Abruzzo e Regione Lazio. Nell’individuare le più opportune scelte progettuali capaci di migliorare il collegamento ferroviario tra Roma e Pescara e, in particolare, il potenziamento dei servizi tra Pescara, Chieti e Sulmona nonché la velocizzazione nella tratta Roma-Avezzano, la Regione Abruzzo ha posto come input prioritario quello di definire, ferma restando la linea attuale, una nuova linea che possa assicurare un rapido ed efficiente collegamento con la capitale che permetterà di ridurre i tempi di percorrenza dalle attuali 3,25 ore a meno di 2 ore.
“Rfi, con nota ufficiale, ha espresso un particolare ringraziamento al continuo ed approfondito lavoro svolto dalla Regione Abruzzo, per aver individuato in maniera chiara le esigenze di mobilità della Regione, permettendo così a Rfi di dettagliare la proposta infrastrutturale di un intervento di cui si parlava da tanti anni ma che mai, fino ad ora, aveva trovato un passaggio concreto e decisivo – ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza della Regione, Umberto D’Annuntiis – in riferimento alla tratta della media valle del fiume Pescara, in particolare, la soluzione di tracciato in variante individuata non è alternativa al mantenimento delle linee attuale per il servizio ai centri non interessati dal nuovo percorso”.
“Per l’appunto, Rfi ha mostrato grande disponibilità in fase progettuale a salvaguardare i collegamenti interni che si svolgono sui tracciati già presenti in piena sintonia con le strategie di mobilità della Regione Abruzzo. La Regione Abruzzo, ha ritenuto fondamentale anche il coinvolgimento del Parco Nazionale della Majella in quanto, il prezioso ed autorevole contributo di quest’ultimo sarà fondamentale nel fornire le più opportune indicazioni ambientali e paesaggistiche al fine di migliorare ulteriormente la definizione dell’inserimento del progetto nel territorio”, ha concluso Umberto D’Annuntiis .