Pescara. La Slc Cgil Abruzzo-Molise denuncia il mancato ripristino delle aperture pomeridiane in alcuni uffici postali abruzzesi. “Con l’avvento della pandemia, nella primavera 2020, Poste Italiane Spa ha proceduto a numerose razionalizzazioni nelle aperture orarie degli uffici postali della regione Abruzzo, cosi come nel resto del Paese, in particolare alcuni uffici aperti anche in fascia pomeridiana sono stati
ridimensionati con apertura esclusivamente mattutina.
Uffici – lamenta la Slc Cgil Abruzzo-Molise in una nota – di importanza strategica in quanto asservite a territori fuori dalle aree metropolitane i cui cittadini, da due anni, devono percorrere diverse decine di chilometri per poter trovare un ufficio aperto o, in altri casi, presidio in quartieri popolari densamente abitati di centri cittadini, fondamentali a livello logistico. A quanto ci risulta, sono ben 8 gli uffici postali a doppio turno non ripristinati con la conclusione dello stato d’emergenza da parte di Poste Italiane Spa in Abruzzo, il cui mancato ripristino arreca disagio ai cittadini come utenti, insoddisfazione nella clientela affezionata e forte disagio per i lavoratori esposti a regolari e continui “provvedimenti di missione in trasferta” presso uffici con “posizioni scoperte”.
È ormai evidente che questo ritardo nel procedere verso una condizione di normalità del servizio in Poste è sicuramente riconducibile anche la necessità di procedere a nuove assunzioni sul territorio, fondamentali per attenuare le criticità. Come Slc Abruzzo Molise abbiamo più volte richiesto all’Azienda di proceda in tal senso, sono passati due anni infatti e crediamo che non ci siano più giustificazioni di alcun tipo. È opportuno ricordare che la Slc Abruzzo Molise è da tempo impegnata, insieme alla Cgil Confederale, a denunciare e mettere in evidenza il tema relativo al depauperamento, e del conseguente spopolamento, delle aree interne della nostra Regione”.