Avezzano. Il centrodestra unito chiede la revoca dell’assessore Lorenzo De Cesare che, come raccontato da MarsicaLive, è stato al centro delle polemiche dopo un post su Facebook rivolto a Papa Francesco. Anche il sindaco della città, Gianni Di Pangrazio, era entrato in merito all’accaduto, come riportato dal nostro giornale, giudicando il post con “frasi offensive per noi cattolici, mi aspetto delle scuse”.
“Le scuse di De Cesare non sono credibili”, si legge nella nota congiunta di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc e Idea Cambiamo, “mirano solo a conservare la poltrona e soprattutto non sono rivolte al Santo Padre, che già a novembre, sempre sui social, in un altro intervento insultante, lo stesso De Cesare definiva ‘imbarazzante’ per aver acconsentito allo svolgimento della Messa di Natale prima della mezzanotte, a conferma di come il suo giudizio sprezzante sul Sommo Pontefice non sia estemporaneo”.
“Quello di cui forse De Cesare e Di Pangrazio non si rendono conto”, precisano, “è che a venire calpestati sono i valori fondanti della cristianità, come quando, lo scorso marzo De Cesare addirittura si scagliava contro un simbolo universale di pace e speranza qual è il crocifisso: “posso capire che nel 1600 ci si potesse affidare ad un crocifisso ma fare la stessa cosa nel 2020…”, il tutto condito con faccine ridenti. Errare è umano, perseverare è diabolico. Quel che amareggia ulteriormente, peraltro, è il silenzio della maggioranza, tutt’altro che religioso, che dimostra come sia labile il confine tra un civismo di facciata e un cinismo nei comportamenti che rende conniventi i consiglieri con le affermazioni di De Cesare”.
“Di Pangrazio”, conclude il centrodestra, “tanto più dopo aver pubblicamente riconosciuto che De Cesare ha insultato non solo il Santo Padre – che è anche Capo di Stato – ma tutta la città, compresi i non credenti, deve provvedere alla revoca dell’assessore senza perdere un solo minuto, altrimenti il centrodestra unito in tutte le sue forze, ritenendo non sacrificabili i valori della cristianità, continuerà a sollevare la questione in ogni sede”.
Avezzano. Il centrodestra unito chiede la revoca dell’assessore Lorenzo De Cesare che, come raccontato da MarsicaLive, è stato al centro delle polemiche dopo un post su Facebook rivolto a Papa Francesco. Anche il sindaco della città, Gianni Di Pangrazio, era entrato in merito all’accaduto, come riportato dal nostro giornale, giudicando il post con “frasi offensive per noi cattolici, mi aspetto delle scuse”.
“Le scuse di De Cesare non sono credibili”, si legge nella nota congiunta di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc e Idea Cambiamo, “mirano solo a conservare la poltrona e soprattutto non sono rivolte al Santo Padre, che già a novembre, sempre sui social, in un altro intervento insultante, lo stesso De Cesare definiva ‘imbarazzante’ per aver acconsentito allo svolgimento della Messa di Natale prima della mezzanotte, a conferma di come il suo giudizio sprezzante sul Sommo Pontefice non sia estemporaneo”.
“Quello di cui forse De Cesare e Di Pangrazio non si rendono conto”, precisano, “è che a venire calpestati sono i valori fondanti della cristianità, come quando, lo scorso marzo De Cesare addirittura si scagliava contro un simbolo universale di pace e speranza qual è il crocifisso: “posso capire che nel 1600 ci si potesse affidare ad un crocifisso ma fare la stessa cosa nel 2020…”, il tutto condito con faccine ridenti. Errare è umano, perseverare è diabolico. Quel che amareggia ulteriormente, peraltro, è il silenzio della maggioranza, tutt’altro che religioso, che dimostra come sia labile il confine tra un civismo di facciata e un cinismo nei comportamenti che rende conniventi i consiglieri con le affermazioni di De Cesare”.
“Di Pangrazio”, conclude il centrodestra, “tanto più dopo aver pubblicamente riconosciuto che De Cesare ha insultato non solo il Santo Padre – che è anche Capo di Stato – ma tutta la città, compresi i non credenti, deve provvedere alla revoca dell’assessore senza perdere un solo minuto, altrimenti il centrodestra unito in tutte le sue forze, ritenendo non sacrificabili i valori della cristianità, continuerà a sollevare la questione in ogni sede”.