Celano. La candidatura del senatore Filippo Piccone alla camera tra le fila del Pdl ha riaperto la discussione sul futuro dello scranno comunale di Celano. Il segretario del circolo locale del Pd, Antonello Di Stefano, ha attaccato il sindaco Piccone chiedendo di dimettersi e permettere alla città di avere un primo cittadino presente che possa occuparsi della città. “Siamo ormai in piena campagna elettorale per le elezioni politiche e ancora una volta il sindaco di Celano si è assicurato nel PdL, per sua fortuna, una poltrona per il Parlamento”, ha spiegato Di Stefano, “la novità oggi riguarda l’introduzione di una nuova norma che rende incompatibile la carica di parlamentare con quella di Sindaco di una città con popolazione superiore a 5mila abitanti. Questo al fine di scongiurare la possibilità di scorretto esercizio, da parte di un candidato una volta letto, delle funzioni che esso è chiamato a svolgere. In pratica per evitare un conflitto tra funzioni in ragione della difficoltà materiale derivante dal contemporaneo esercizio delle attività di sindaco e di parlamentare. Il fatto è che la norma, come spesso accade in Italia per i politici, può essere facilmente aggirata. Se infatti il primo cittadino non rassegna le sue dimissioni, efficaci e irrevocabili, entro il 24 febbraio la città di Celano tornerebbe, per la seconda volta nell’era Piccone, a non avere più un sindaco e nell’impossibilità di poter eleggere una nuova amministrazione al meno per un anno. Questo i cittadini di Celano non se lo possono permettere, considerata anche la fase di forte crisi economico-sociale che ci attanaglia e la necessità di avere una nuova classe dirigente, autorevole, efficiente e soprattutto presente. E allora nell’interesse e per il bene esclusivo dei celanesi, che hanno il diritto e la necessità di poter contare su un’amministrazione e una maggioranza forte, determinata, coesa con il sindaco eletto, chiedo al senatore Piccone, coordinatore regionale del PdL, un gesto di responsabilità e di provvedere entro i termini di legge a un atto volontario di dimissioni. Questo non ostacolerebbe la sua ormai già manifestata volontà di preferire Roma a Celano e consentirebbe alla nostra città di evitare una prolungata e lenta agonia amministrativa. Se Piccone non dovesse dimettersi in tempo utile e furbescamente lasciare il comune presidiato dal suo vice sindaco allora saremmo di fronte ad una atto irresponsabile e scellerato, oltre che in contrasto con le finalità della legge sulla incompatibilità. Piccone deve avere il coraggio e l’onestà di ammettere di fronte sai cittadini di aver fatto una scelta di opportunità politica e salvaguardato i suoi interessi. Altri, dopo di lui, saranno chiamati responsabilmente dai cittadini ad amministrare la nostra città in un futuro che è già alle porte”.