Canistro. “Guardate in quali condizioni era l’orso investito oggi nei pressi di Canistro. In particolare il collo, la zampa anteriore e la coscia posteriore. Mai visto un orso in queste condizioni”. Si è alzato un polverone di commenti, a seguito di questa scritta apparsa sui social, sotto un’immagine dell’orso ritrovato morto ieri sulla ex Superstrada del Liri, presumibilmente per via di un incidente stradale.
A parlare è Paolo Forconi, zoologo e documentarista di origine marchigiana, che da tanti anni segue le vicende degli orsi bruni marsicani. L’esemplare morto ieri appariva nelle immagini senza il pelo in numerose parti del corpo e proprio dalla pubblicazione delle foto è partita una polemica.
Sullo stato dell’orso è tornato anche lo staff del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, sulla pagina ufficiale Facebook, spiegando che l’animale era molto anziano e colpito da una dermatite cronica”.
“Questa mattina vi abbiamo raccontato dell’incidente sulla statale Sora-Avezzano. L’orso, in un primo momento, era uscito da dove si era rifugiato, ed aveva di nuovo attraversato la statale, che nel frattempo era chiusa agli automobilisti”, scrive il Pnalm, “si era trasferito a monte della statale in un boschetto impervio e inaccessibile. Monitorato dai Guardiaparco e dai Carabinieri Forestali proprio per vedere se si riprendeva o se, come succede anche per noi, nelle ore successive ad un incidente, il quadro clinico peggiorava. Verso le ore 12.30 l’orso è risceso sulla strada e ha cominciato a dare segni di sofferenza. Sintomi che non aveva questa mattina ma che evidenziavano il peggioramento del quadro clinico dell’orso. L’equipe veterinaria del Parco ha optato per la cattura, al fine di verificare le condizioni complessive e valutare le soluzioni da adottare, come da prassi, nei soggetti politraumatizzati.
Dopo aver sedato e stabilizzato l’animale si è potuto constatare che non aveva fratture evidenti degli arti, ne fuoriuscite di sangue, anche se il monitoraggio dei parametri vitali testimoniava un quadro clinico molto grave che nel giro di poco tempo ha portato alla morte dell’orso.
Come da protocollo l’orso è stato trasportato alla Istituto Zooprofilattico di Teramo per la necroscopia. L’orso morto aveva circa 20 anni, era abbastanza anziano, come rilevato dalla dentatura, completamente consumata.
Le scelte operate dalle 4:30 di questa notte a quando l’orso è morto hanno seguito i protocolli standard che si applicano quando ci sono situazioni complesse ed emergenziali, e quando ci si trova ad operare in condizioni critiche, con un orso adulto, sicuramente spaventato dall’incidente, di 183 kg, in grado di muoversi, perché all’inizio si è spostato da solo, e quindi teoricamente anche pericoloso per gli operatori.
L’orso aveva anche segni di dermatite cronica molto diffusi: intorno al viso e sulle zampe. La dermatite, come spesso abbiamo spiegato, è una manifestazione di tipo dermatologico degli orsi bruni, in generale, ma non invalidante ai fini della sopravvivenza stessa. Nella popolazione di orso bruno marsicano sono stati segnalati casi di dermatite cronica attribuita alla presenza di un parassita: pelodera strongyloides, dai primi anni ’90.
“La perdita di un altro esemplare di orso per incidente riporta con forza il richiamo alla cautela quando si percorrono le strade dove vive il plantigrado – ha dichiarato il Presidente del Parco Giovanni Cannata – dobbiamo assolutamente invertire la curva che vede come causa maggiore di morte degli orsi marsicani le attività antropiche”.