Fino a qualche anno fa non c’erano dubbi: le gomme auto erano tutte rigorosamente estive, o per meglio dire “normali”, e le altre tipologie del mercato servivano solo a complicare le cose e ad accompagnare alcune escursioni in alta montagna o territori impervi. Stiamo facendo una semplificazione esagerata, eppure il pensiero comune degli italiani non era troppo dissimile da questo, anche se negli ultimi tempi la tendenza è decisamente cambiata.
Nuova consapevolezza degli automobilisti italiani
Lo afferma con convinzione Daniele Deambrogio, responsabile del mercato Italia di Pirelli, che analizza l’evoluzione del mercato degli pneumatici in Italia e, allo stesso tempo, il cambiamento nella considerazione degli automobilisti del nostro Paese: anche se la gomma estiva continua a rappresentare la maggior parte delle vendite, oggi in Italia, fra invernali e all season, “questo non è più un mercato marginale, anche perché c’è una maggiore consapevolezza sulla sicurezza e sono stati fatti grandi passi in avanti per migliorare i trade off, migliorando le performance di sicurezza, frenata e handling”.
Avanzano gomme invernali e all season
Il mercato conferma questo trend: da un lato, i siti specializzati come euroimportpneumatici.com propongono sempre più modelli di gomme con marcatura M+S (che caratterizza sia le invernali che all season), e dall’altro i numeri non lasciano spazio a interpretazioni. Solo nel primo quadrimestre 2021, ad esempio, a far segnalare il maggior incremento di vendite sono stati proprio pneumatici invernali e 4 stagioni, cresciuti rispettivamente del 17 e del 39 per cento rispetto all’anno precedente, mentre i classici estivi sono aumentati “solo” del 6%. Pertanto, se prima le gomme normali avevano una quota di marketshare superiore al 70%, relegando le altre tipologie a spartire le parti residuali, ora invece le all season rappresentano all’incirca il 15% per cento del mercato e le invernali il 30%.
Miglioramenti tecnici e più sicurezza
I motivi di questi cambiamenti sono soprattutto tecnici: grazie all’evoluzione della ricerca e dello sviluppo, oggi lo pneumatico all season ha migliori caratteristiche legate alla stagione fredda, come il comportamento a bassa temperatura o sulla neve, mentre le gomme winter non sono più solo “gomme da neve”, ma prodotti caratterizzati da una mescola più “morbida”, che risulta performante anche quando la temperatura va sotto zero, capaci di garantire un’elevata tenuta di strada, un’ottima trazione e una frenata sicura su ogni tipologia di superficie anche a bassa aderenza, e quindi rappresentando un’opzione che va a tutto vantaggio della sicurezza.
Sul fronte della sicurezza, in particolare, i modelli più recenti di gomme invernali assicurano spazi di frenata più brevi sia su strada bagnata (fino al 15%), sia ovviamente su strada innevata, dove la percentuale di miglioramento aumenta di molto (fino al 50%) rispetto a uno pneumatico estivo.
Come scegliere la gomma migliore
Ad ogni modo, è bene sapere che non esiste il prodotto migliore in assoluto, ma la scelta tra le varie tipologie di pneumatici dipende dalle caratteristiche di utilizzo del singolo guidatore. Ciò significa che il cambio fra estivo e invernale è “consigliato a chi fa un utilizzo intensivo della vettura, con lunghe percorrenze, ma anche a chi vive nella fascia alpina”, mentre gli pneumatici quattro stagioni si rivelano efficaci in molte situazioni di “compromesso” e meno estreme.
In termini pratici, se usiamo l’auto prevalentemente in città e viviamo in regioni non alpine con temperature che solitamente sono tra i -5°C e i +25°C, percorrendo meno di 25 mila chilometri all’anno e senza “pretendere” prestazioni sportive, gli pneumatici all season possono essere la scelta ideale, così come sono diventati la soluzione adottata da molti automobilisti.
Solo in Italia, rivela ancora Pirelli, l’85% degli automobilisti li sta prendendo in considerazione per il prossimo cambio gomme, soprattutto chi vive in regioni non alpine, appunto; molto alto è anche il livello di conoscenza, che va di pari passo all’interesse, perché circa il 97% degli italiani dichi