Pescasseroli. “Secondo la Legge Quadro sulle Aree Protette (Legge 6-12-1991 n. 394), il Piano per il Parco è lo strumento che ogni Ente Parco deve avere per gestire il proprio territorio, al fine di garantire la conservazione e promuovere la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, in forma coordinata con tutti i portatori di interesse.
Costruire tale Piano richiede grande sforzo e impegno perché deve coniugare gli aspetti di conservazione degli habitat, delle specie animali e vegetali e dei servizi ecosistemici con i fattori culturali, economici e sociali delle comunità locali che vivono all’interno dell’area protetta. Decisamente un compito complesso.
Nel 2010 il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise adottò il piano avviando l’iter previsto dalla legge 394/91, che però si arenò dopo qualche tempo per problemi amministrativi con le Regioni interessate. Le stesse Regioni, nel 2020, a seguito di un accordo promosso dalla Regione Abruzzo, quale ente capofila, hanno consentito di riavviare l’iter, che nel giro di due anni, ha visto importanti passi avanti con l’approvazione della VINCA prima e della VAS dopo. Il Piano è stato pubblicato ad agosto 2022, per consentire a tutti i soggetti interessati, Comuni, Regioni, associazioni, semplici cittadini, di presentare osservazioni motivate, al fine di chiedere modifiche e/o integrazioni alla versione iniziale, così come prevede la norma”, così, in una nota, Giovanni Cannata, presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
“Al fine di illustrare i principali aspetti del Piano, il Parco aveva organizzato, ad ottobre 2022, un incontro con laComunità del Parco chiedendo espressamente ai Sindaci di coinvolgere le comunità, organizzando incontri al fine di renderle partecipi di un documento strategico per la conservazione e lo sviluppo di un territorio unico. L’invito è stato raccolto da alcuni Comuni che hanno promosso incontri pubblici tra il Parco e le comunità. Gli appuntamenti hanno restituito spunti interessanti, ma soprattutto è stato possibile illustrare compiutamente le finalità del Piano così da renderlo più chiaro e condiviso.
A seguito della pubblicazione del Piano e degli incontri sono arrivate in totale n. 54 note da parte di privati cittadini, Comuni del Parco, Comuni fuori Parco, ONG, associazioni di varia natura, comitati di cittadini, uffici e servizi del Parco. La Commissione interna al Parco, appositamente costituita, ha valutato tutte le osservazioni pervenute in maniera attenta e puntuale. Al termine dei lavori ha prodotto una relazione finale, alla quale è allegata una scheda con tutte le singole osservazioni, trattate con specifico singolo parere, e per ognuna delle quali è indicata l’accettazione o meno dell’osservazione presentata. La relazione finale della Commissione, con l’allegato, è stata trasmessa ai componenti del Consiglio Direttivo e della Comunità del Parco.
Accettate molte delle osservazioni presentate, particolarmente significativo l’approccio costruttivo di alcuni Comuni, che oltre a tutelare gli interessi delle proprie comunità si sono correttamente fatti carico anche degli interessi sovraordinati finalizzati ad assicurare la tutela di ambienti particolarmente delicati per la conservazione di habitat e specie minacciate, nonché per i siti delle faggete vetuste.
Giovedì 9 febbraio 2023, la Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha preso atto del lavoro svolto dalla Commissione per l’esame delle osservazioni al Piano per il Parco. Mentre venerdì 10 febbraio 2023, il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con apposita delibera ha recepito la relazione della Commissione in merito alle osservazioni.
Il Piano per il Parco a questo punto verrà trasmesso alle tre Regioni interessate per l’approvazione definitiva, che dovrà ovviamente avvenire d’intesa con i Comuni e col Parco. A seguire si darà avvio all’iter per l’approvazione del Regolamento del Parco”, ha proseguito Giovanni Cannata.
“Il Piano per il Parco – ha concluso il presidente Cannata – è uno strumento indispensabile per la gestione di un’area protetta che da 100 anni si occupa di proteggere la biodiversità e di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio. Mi preme ringraziare tutti i dirigenti e i funzionari delle Regioni che hanno fattivamente contribuito alle varie fasi fin qui condotte, così come desidero ringraziare il personale del Parco e la società incaricata di collaborare alla redazione di molti documenti per il grande e qualificato lavoro svolto. Auspico che da parte delle Regioni interessate venga posta la giusta attenzione alla conclusione di un processo amministrativo che rappresenta una tappa qualificante, e non più rinviabile, per la migliore gestione di un territorio unico, patrimonio di tutti”.