Tagliacozzo. La città con oltre tremila fedeli ha rinnovato alla presenza del vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, la tradizione dedicata alla sacra effige del “Volto Santo” di Tagliacozzo. Ieri, nel giorno della domenica in Albis, cioè la prima dopo Pasqua, la suggestiva e sentita festa religiosa dedicato al volto di Cristo ha avuto un sapore particolare con la partecipazione del pastore della chiesa marsicana. Il rituale è iniziato sabato quando le monache benedettine del monastero dei Santi Cosma e Damiano hanno consegnato al primo cittadino Maurizio Di Marco Testa la sacra immagine raffigurante il volto di Gesù, una rarissima copia di quella conservata nella basilica vaticana donata tra il XVII ed il XVIII secolo dai principi Colonna al Comune. Ieri mattina, invece, come da tradizione, si è tenuta la solenne cerimonia eucaristica seguita dalla processione e dalla benedizione.
“Siate un popolo fraterno”, ha affermato il vescovo dal pulpito degli antichi palazzi, “dove nessuno abbandona l’altro, dove ognuno si sente accolto, portato dall’altro, dove ognuno guarda il volto di Cristo presente nel volto dell’altro. Ogni persona è il volto di Cristo. Lo ha detto Lui. Apriamo gli occhi sugli altri come oggi aprite gli occhi su questo volto, non vergognamoci di Cristo, del suo vangelo, non vergognamoci. Siete un popolo, ma dovete essere ogni giorno un popolo che con la Chiesa, con i vostri sacerdoti, costruite il presente di domani”. Tutti i bambini hanno alzato al cielo, nel momento della benedizione impartita da una terrazza da monsignor Santoro, i cavallucci (dolce al cioccolato per i bambini) e le “palommelle” (colombine per le bambine), specialità inimitabili preparate dalle monache benedettine di San Cosma e Damiano, ma anche le uova di Pasqua. Proprio in quell’istante la storica fontana dell’obelisco a schizzato come da consuetudine in alto l’acqua e la banda ha suonato. Per questi motivi viene anche chiamata “Festa della Benedizione”. Al termine della manifestazione il sindaco ha riconsegnato il “Volto Santo” alle monache che ne saranno fedeli custodi fino al prossimo anno.