Celano. Dopo più di 120 giorni di silenzio la Pittini invia una lettera al primo cittadino di Celano, Filippo Piccone, rendendosi disponibile per un incontro. Rompe così il silenzio l’azienda friulana che per mesi non ha voluto dare ascolto alla protesta dei lavoratori assediati dentro l’azienda. Nella lettera, secondo quanto riferito dallo stesso Piccone ieri mattina alle Rsu e ai lavoratori l’amministratore delegato, Paolo Felice, e del capo del personale Filippo Pighin, hanno ripercorso tutto l’iter della vertenza Pittini e invitato il sindaco a fissare una data per l’incontro. Nei prossimi giorni le parti sociali incontreranno di nuovo Piccone per capire insieme quali sono le priorità da mettere sul tavolo della Pittini”. Nella mattinata di ieri il consigliere regionale Luigi Milano chiede al presidente Gianni Chiodi di contattare la collega del Fruili Venezia Giulia, Debora Serracchiani per aprire un tavolo di confronto. È appeso a un filo il futuro dei 74 dipendenti dell’ex trafileria Pittini di Celano. Dopo il viaggio pre natalizio a Osoppo, dove ha sede la casa madre della Pittini, grazie a un pullman messo a disposizione dal presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, i lavoratori continuano a occupare l’azienda in attesa di un accordo che possa tutelarli. “È stata richiesta e ottenuta la mediazione istituzionale del sindaco e dell’intera amministrazione comunale di Osoppo”, ha spiegato Milano presente con la delegazione di operai e sindacati in Friuli, “occorre ora un’ulteriore mediazione, di fronte alla pertinace chiusura e al persistente rifiuto dell’azienda Pittini. Chiederò a Chiodi di contattare la Serracchiani perché possano aprire un tavolo di confronto e togliere il presidio che da 120 giorni i lavoratori sostengono, democraticamente, a difesa del loro posto nella fabbrica di Celano”.