Avezzano. Alle polemiche sulla realizzazione della pista ciclabile in centro, risponde l’assessore all’Ambiente Crescenzo Presutti, bersagliato nelle ultime settimane da critiche per la sua posizione di favore riguardo alla mobilità sostenibile.
Le critiche riguardano in sostanza il timore dei commercianti che la pista ciclabile possa far crollare ulteriormente gli affari a causa dei posti auto che si perderanno, ma anche il fatto che la pista non sarebbe frequentata, come già accade nella parte nord della città.
“Non sono d’accordo che Avezzano debba essere ostaggio di 20-30 commercianti”, afferma senza mezzi termini Presutti, “bisogna evolversi. Si sta puntando in tutte le città italiane e del mondo, di montagna e di mare, alla mobilità sostenibile, perché ad Avezzano dovrebbe essere diverso?
Un’altra accusa che viene mossa all’amministrazione di Gabriele De Angelis e a Presutti è che la scelta non è stata condivisa con i portatori di interesse, cioè con i commercianti, che non si è fatta una consultazione prima di adottare una decisione così importante.
“Sul coinvolgimento non va preso il parere solo di 30 persone, come vorrebbero alcuni commercianti, ma dell’intera popolazione di Avezzano. Io sono partito dal fatto che le strade con le auto sono dannose ai cittadini. Non lo sono invece le aree pedonali. Questo è il mio pensiero. Ognuno ha le sue opinioni. C’è una questione di democrazia degli spazi. Non esistono solo i commercianti, che comunque a mio avviso non saranno penalizzati, anzi. Ma ci sono anche i pedoni, i ciclisti, le famiglie, i residenti e così via.
I commercianti“, continua Presutti, “con questa storia della crisi che provocherebbe l’area pedonale, da 30 anni tengono ostaggio la città. Ma fino a oggi, con le auto libere di scorrazzare ovunque, non mi pare ci sia stato questo grande rilancio e i negozi hanno chiuso lo stesso. Non sarebbe il caso di cambiare strategia dopo 30 anni?”.
Manca democrazia“, continua l’assessore all’Ambiente, “il centro è uno spazio che deve essere utilizzato da tutti. Impedendo lo sviluppo e la riqualificazione del centro si impedisce agli altri di utilizzare quegli spazi. Noi vogliamo investire sul centro di Avezzano, e questo è un vantaggio soprattutto per i commercianti perché lo riqualificheremo, lo miglioreremo, lo abbelliremo, lo renderemo fruibile e frequentato, gli daremo vita, invece oggi è morto”.
Sul fallimento della pista nella zona Nord di Avezzano Presutti chiarisce che “un circuito come quello, isolato, che non porta da nessuna parte, non poteva funzionare. Se avessimo avuto anziché un chilometro di pista ciclabile isolata a Nord della città, una rete di collegamento si sarebbe disincentivato l’uso dell’auto, allora il risultato sarebbe stato diverso”.
Sul clima, a chi sostiene che Avezzano è una città troppo fredda, Presutti spiega: “le altre città che hanno sviluppato questa strategia sono state premiate. Basti guardare Bolzano, dove non è che fa più caldo di Avezzano. Bisogna collegare il centro cittadino con la periferia. E’ possibile che su 104 chilometri quadrati di territorio comunale non si può avere un chilometro di pista ciclabile che porti al centro. E’ possibili che non si possa riqualificare il centro cittadino secondo le linee adottate da tutte le città come Avezzano?”